Corpo, testa e cuore. Sono le tre dimensioni della natura umana che, nei vari ambiti della vita, dovrebbero cooperare. Tra questi ambiti, lo sport è un settore privilegiato dove poter vedere all’opera il lavoro del corpo, attraverso gli allenamenti, quello della testa che lo accompagna e lo dirige, e quello del cuore: qui, infatti, risiedono i sentimenti, la determinazione, il coraggio, la costanza, il rispetto, la fiducia. Ne sono convinti i curatori e gli autori del libro “Missione sport” (Effatà Editrice). Tra quest’ultimi vi è Giulia Pasquini, interprete e performer LIS, che ha contribuito con il capitolo “Dalla ginnastica artistica alla danza per i sordi, un’esperienza spirituale”.
Ex ginnasta, anzi promessa nazionale della ginnastica artistica, lascia questo mondo non perché la spaventano fatica e sacrifici ma perché non accetta compromessi. Ancora adolescente scopre la danza e ben presto spicca anche qui, “il linguaggio non verbale mi attrae come fosse una calamita – scrive nel libro - La capacità di parlare con il corpo, di dire senza usare il “normale” mezzo comunicativo. Il parlare senza parlare. È amore a prima vista”. Ecco che parallelamente si innamora anche di un’altra danza: quella delle mani dei ragazzi e delle ragazze che gesticolano davanti all’Istituto Statale per Sordi di via Nomentana a Roma. Inizia a frequentare i corsi di LIS (che comprendono tre anni di corso base, un anno di assistente alla comunicazione e uno/due anni per diventare interprete), intitola la sua tesi di laurea “Con gli occhi, con le mani, con il corpo. Le persone sorde, una visione olistica della danza”.
Scopre che la Lingua dei Segni rispecchia il suo mondo, il suo modo d’essere, il suo piacere di parlare usando un altro canale, “parlare non parlando”. La LIS diventa per Giulia “l’opportunità di ballare davvero con l’intero corpo, è una lingua che ha bisogno di tutto il fisico per potersi esprimere e le mani sono la componente base, così come la postura e le espressioni facciali”. Il debutto, che unisce le sue passioni – la danza e il mondo dei sordi – arriva con lo spettacolo Notre dame de Paris in LIS, nel 2013 nel ruolo di Esmeralda (per la regia di Laura Santarelli), il primo musical interamente accessibile a sordi e udenti contemporaneamente: sullo sfondo del teatro viene proiettata la versione udente, mentre gli interpreti performer si muovono simultaneamente sul palco, recitando in LIS.
La passione di Giulia continua ancora oggi con l’obiettivo di entrare nel mondo dell’insegnamento e “trasmettere questo meraviglioso mondo “silenzioso” (che per me, invece, fa molto rumore) anche nelle scuole riuscendo a superare le barriere del pregiudizio e dell’ignoranza”.