I videogiochi possono essere strumenti complementari di cura in diverse condizioni di salute mentale, come depressione, ansia, Disturbo da stress post-traumatico (PTSD), dipendenze, ma anche Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e Disturbi dello spettro autistico. A questa conclusione è giunto uno studio dell’Università Milano-Bicocca pubblicato su MDPI Healthcare.
Nella ricerca si legge che la Video Game Therapy® (VGT®) prevede un approccio personalizzato, collegando l'esperienza alla personalità del singolo paziente, agli obiettivi della terapia e al tipo di videogioco.
Uno dei principali vantaggi della VGT® risiede nel fatto che i videogiochi possono fornire un senso di coinvolgimento e di immersione che i metodi terapeutici tradizionali potrebbero non avere. Possono, inoltre, insegnare abilità preziose come il problem solving, il decision making e le strategie di coping. E possono promuovere anche l’alfabetizzazione emotiva, il sentimento sociale, il senso di identità e l’attivazione dei processi cognitivi. Infine, simulando scenari di vita reale, i videogiochi consentono alle persone di esercitarsi e migliorare le abilità sociali in un ambiente sicuro e controllato.