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Bullismo e cyberbullismo: ne è vittima il 38% dei giovani con disabilità in tutto il mondo

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Si è celebrata lo scorso 7 febbraio la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, un fenomeno dilagante legato soprattutto all’uso dei social media, di cui i giovani sono protagonisti sia nella veste di carnefici che in quella di vittime.

La fotografia del fenomeno a livello mondiale è stata fatta qualche anno fa dagli scienziati dell'Università di Oxford e della Beijing Normal University (Cina), attraverso una revisione di studi (un centinaio) condotti in 25 paesi tra il 1990 e il 2020, pubblicata su The Lancet Child & Adolescent Health. Per un totale di circa 17 milioni di giovani under 18 coinvolti. La revisione ha rivelato che circa un terzo dei giovani con disabilità (38%), in tutto il mondo, ha subìto un episodio di bullismo o cyberbullismo, in termine di violenza fisica o psicologica. Tali episodi si sono rivelati maggiori tra i bambini con disturbi mentali (34%) e difficoltà cognitive (33%), rispetto ai bambini con disabilità sensoriali (27%), limitazioni fisiche o motorie (26%) e malattie croniche (21%).

Il contesto italiano relativo, tuttavia, a tutti gli adolescenti (di 11, 13, 15 anni) e non focalizzato su quelli con una qualche disabilità o difficoltà, è stato fotografato dall’Istituto Superiore di Sanità nella VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare): circa il 15% degli adolescenti ha dichiarato di essere stato vittima almeno una volta di atti di bullismo e di cyberbullismo. Più frequenti nelle ragazze e tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% negli 11enni che progressivamente si riducono al 10% nei più grandi.

Confrontando la rilevazione del 2017/2018 la frequenza di atti di bullismo sembra essere stabile, mentre il cyberbullismo ha visto un’impennata nei giovani di 11 e 13 anni fortemente associata alla diffusione dei social network. Non emergono significative differenze tra Regioni con una variabilità compresa, per il bullismo, tra il 13% in alcune regioni del sud Italia (Calabria e Basilicata) e il 18% nelle province autonome di Trento e Bolzano, e per il cyberbullismo, con percentuali che oscillano tra l’11-12% nelle province autonome di Bolzano e Trento e il 16% in Campania, Puglia e Sicilia.

Lo sport contro il bullismo: il pugilato dà l’esempio

Una buona notizia arriva dalla Federazione Pugilistica Italiana (FPI) che sarà la prima Federazione sportiva ad avere una certificazione governativa “antibullismo”, grazie a “Ethical sport”, progetto pilota finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Politiche Familiari, promosso e realizzato da Konsumer Italia e dall’Osservatorio Nazionale Contro il Bullismo in collaborazione con la Federpugilato. L’obiettivo è certificare, con una innovativa procedura antibullismo – basata sulla norma UNI 42:2018 che definisce le misure da rispettare per essere davvero qualificati come struttura o società sportiva "Antibullismo" -, gli ambienti logistici e umani frequentati dai ragazzi, dunque, le palestre e le strutture sportive.

 

  • Data di pubblicazione 16 febbraio 2023
  • Ultimo aggiornamento 16 febbraio 2023