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“SiPuò”, online le linee guida sull’accessibilità al turismo e ai servizi

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Spazi e servizi devono essere inclusivi e adatti alle esigenze di tutte le persone, a prescindere dalle loro condizioni di disabilità. Partono da qui, dall’ambiente dunque che deve adattarsi alle condizioni della persona e non viceversa, le linee guida scaturite dal Rapporto “Sipuò - Pratiche di accessibilità”, finalizzate a consentire a tutti di usufruire delle bellezze e degli svaghi che il nostro Paese offre. Il Rapporto è frutto dell’omonimo progetto che nasce dal lavoro di tre associazioni di pazienti da sempre impegnate su queste tematiche (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare - APMARR APS, Associazione Sclerosi Tuberosa - AST APS e Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare - UILDM Mazara del Vallo ODV), cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,  ideato e supportato nello sviluppo dall’Agenzia SocialNet (Agenzia di servizio sociale nazionale) e supervisionato dal Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità (CERPA).

Sebbene le statistiche ci dimostrino che le persone con disabilità, poste nelle condizioni di poter partecipare alle attività culturali e sportive, raddoppiano la soddisfazione riguardo la propria vita e le proprie relazioni sociali, a dimostrazione di quanto questi fattori siano determinanti, i dati ISTAT riportano che degli oltre 3 milioni e 100 mila italiani che convivono con una qualche forma di disabilità solo il 44,4% è soddisfatto del proprio tempo libero, contro il 69,4% del resto della popolazione. Eppure, come precisa Antonella Celano, Presidente di APMARR, “il benessere e l’inclusione sociale delle persone con disabilità e malattie croniche e rare non passano solo dall’assistenza sanitaria e sociale, ma dal garantire una qualità della vita soddisfacente in tutti i campi, compreso quello dello svago, del turismo, del tempo libero e dello sport, aspetti essenziali della vita di una persona. La piena attuazione del diritto di cittadinanza e delle pari opportunità passa anche da qui. È fondamentale rendere anche questi settori prioritari campi d’intervento delle politiche di pari opportunità, viste le enormi possibilità e gli ampissimi bisogni di tante e diverse persone con disabilità, ad oggi ancora spesso discriminate”.

Provando a considerare le attività ricreative più comuni si evince che solo il 9,3% delle persone con disabilità si reca frequentemente al cinema, a teatro, a un concerto o visita un museo durante l’anno, mentre nel resto della popolazione il dato è il 30,8%, a causa del fatto che ben il 62,5% dei musei italiani, pubblici e privati, non è attrezzato al riguardo. Anche la pratica sportiva viene esercitata solo dal 9,1%, contro il 36,6% relativo al resto della popolazione mentre a scuola, dove ci si confronta e si socializza, solo 1/3 dei ragazzi con disabilità in partecipa alle gite scolastiche e condivide esperienze fuori casa con i compagni.

 

Ma quali sono gli elementi sperimentati dal Progetto SiPuò su cui intervenire? “Un sistema ospitale non si realizza solo attraverso una maggiore attenzione tecnica, ma è necessario coniugare il comfort ambientale con una gestione attenta dei servizi e una maggiore attenzione alle esigenze delle persone con disabilità a 360 gradi -  ha detto Piera Nobili, Presidente CERPA – Bisogna formare adeguatamente il personale coinvolto e diffondere la consapevolezza dell’importanza dell’accessibilità e dell’inclusività. Sono necessarie specifiche professionalità, conoscenze e competenze. Per questo all’interno del Rapporto SiPuò abbiamo voluto fornire a tutti le metodologie e gli strumenti pratici per conseguirle”.

 Il turismo resta uno tra i focus principali all’interno del Rapporto in cui viene sottolineato che :Un Paese a vocazione turistica come il nostro dovrebbe investire maggiori risorse per ottenere livelli di accessibilità più elevati e più soddisfacenti delle proprie destinazioni – come dice Giovanna TramontePresidente di UILDM Mazara del Vallo che racconta come all’interno del progetto uno stabilimento balneare è stato attrezzato e dotato di tutti gli strumenti idonei a soddisfare le esigenze dei clienti con disabilità con particolare attenzione all’inclusività: gli ombrelloni e i servizi dedicati alle persone con disabilità, infatti, sono state poste assieme alle altre e non in un’area separata.Ciò ha contribuito in misura determinante al successo dell’attività e a non far sentire nessuno escluso o diverso dagli altri.

Proprio in merito al settore turistico, uno studio commissionato dal Parlamento europeo sull’accessibilità dei servizi e dei trasporti in Europa dimostra che in questo settore in Italia non si riesce a rispondere alle necessità delle persone con disabilità. Eppure l'ISTAT stima un aumento di viaggiatori con disabilità del 70% entro il 2035, ma solo a patto che le esperienze di turismo e tempo libero diventino sempre più accessibili. Circostanze che ad oggi non sembrerebbero garantite: tra le persone con disabilità intervistate nell’ambito del Progetto SiPuò, il 51% riscontra la mancanza di esperienze interessanti adatte alle proprie esigenze in occasione di un viaggio, il 49% ravvisa difficoltà relative ai trasporti, mentre la scarsa fruibilità e accessibilità dei luoghi turistici risulta una criticità per il 32%.

Intanto, le linee guida sono state sperimentate in 12 Regioni italiane, consentendo ad alcune persone con disabilità di praticare direttamente percorsi di turismo e tempo libero con attività molto eterogenee tra loro, al fine di poter verificare le “pratiche accessibili” e renderle replicabili da tutti.

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  • Data di pubblicazione 21 novembre 2022
  • Ultimo aggiornamento 21 novembre 2022