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Malattie senza diagnosi, identificati e descritti dal network italiano due gruppi di sindromi

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Sono 110 i casi di pazienti con malattia rara senza diagnosi inseriti nel database creato ad hoc dal Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR) dell’ISS. Di questi 110 casi, 39 (35,4%) sono stati esclusi dalle analisi in quanto non rispondenti ai criteri di inclusione. La maggior parte degli altri 71 casi (34) appartiene alla famiglia di sindromi con disabilità intellettuali, gli altri (19 casi) a quella con anomalie congenite multiple. È quanto emerso dallo studio, coordinato dal CNMR, riferito al periodo 2016-19 e pubblicato sulla rivista Italian Journal Pediatrics.

Le analisi genomiche sono state effettuate su 13 casi (18,3%) portando in due pazienti all’identificazione di varianti genetiche responsabili della patologia, in cinque pazienti alla identificazione di nuovi geni relativi alla patologia (per i quali si stanno effettuando studi funzionali ad hoc); in tre casi le analisi non si sono concluse a causa della paucità del materiale biologico a disposizione e tre casi sono ad oggi ancora irrisolti. 

Lo studio è stato condotto dal Network italiano che opera, a livello nazionale, nell’ambito dell’Undiagnosed Rare Diseases Network International (UDNI), e che dal 2016 si avvale della collaborazione di centri di riferimento per le malattie rare, sparsi sul territorio nazionale: Università di Ferrara, Università degli studi di Torino, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (Ranica – BG), Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; Università degli Studi di L’Aquila; Centro di Coordinamento Regionale Malattie Rare (Udine), Unità Operativa Complessa di Genetica Medica presso IRCCS-Casa Sollievo della Sofferenza (San Giovanni Rotondo, Foggia), U.O.C Genetica Medica Azienda Ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli Reggio Calabria, Università degli studi di Catania.

Gli obiettivi e le finalità del Network nazionale sono del tutto sovrapponibili a quelle del Network internazionale: identificare pazienti affetti da malattie rare non diagnosticate e perfezionare la loro diagnosi attraverso lo studio del loro genoma e la messa in atto di studi funzionali. Ciascun partecipante al Network italiano ha il compito di collezionare dati clinici e fenotipici su pazienti affetti da queste patologie e gran parte delle informazioni qui collezionate sono condivise con tutti i Paesi del mondo partecipanti a UDNI. 

Al momento il database italiano consente la raccolta di informazioni su casi all’interno delle seguenti categorie: disordini del tessuto connettivo vascolare, malattie endocrine di origine genetica, sindromi con disabilità intellettuali, malattie del motoneurone, sindromi con anomalie congenite multiple e nefropatie. 

I criteri di inclusione dei pazienti sono i seguenti: qualsiasi forma di ereditarietà: familiare, sporadica, singolo caso isolato; paziente in età adulta o pediatrica; paziente senza diagnosi anche dopo molte indagini effettuate per un periodo molto lungo (anche 10 anni); nessuna diagnosi molecolare né alcuna ipotesi circa una relazione tra genotipo e fenotipo. Per alcuni dei pazienti caratterizzati da un punto di vista genotipico attraverso analisi Whole Exome Sequencing (WES) viene, infine, effettuato uno specifico studio funzionale (in vivo, in vitro, in silico) presso i laboratori dell’ISS che fanno parte di una Struttura Interdipartimentale dedicata alle malattie rare senza diagnosi al fine di validare il coinvolgimento di eventuali geni mutati identificati.


  • Data di pubblicazione 1 febbraio 2021
  • Ultimo aggiornamento 1 febbraio 2021