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lo Yin, lo Yang e la Sclerosi Multipla. Massimo istruttore di arti marziali promotore di movimenti consapevoli

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Di Luana Penna

“Il Tai Chi, è una pratica di lunga vita, è adatto a tutte le persone e porta dei benefici notevoli sul mantenimento della salute e del benessere. I movimenti lenti e consapevoli uniti alla respirazione producono uno sviluppo di energia interna che va a migliorare molte condizioni, soprattutto per chi ha una patologia come la mia, la Sclerosi Multipla (SM)”. Inizia cosi il racconto di Massimo Zoia istruttore di arti marziali.

“Avevo una vita regolare ed ho praticato sempre sport, ero portiere in una squadra di calcio, praticavo judo, andavo in bicicletta, sino ai miei 40 anni stavo bene”

Nel giugno 2007 a seguito di un malessere avuto sul posto di lavoro Massimo andò in ospedale, da lì seguirono mesi di accertamenti per indagare un grande senso di spossatezza, la TAC, la risonanza magnetica, le numerose visite unite al supporto del suo medico di medicina generale anche medico sportivo, portarono ad una diagnosi di sospetta malattia demielinizzante. Ulteriori risonanze ed il prelievo del liquor diedero la diagnosi definitiva di SM.

“Una lama che ti toglie metà corpo è stata la sensazione, un elastico che mi teneva a letto, il mio equilibrio era precario, le mie emozioni altalenanti. Nell’ottobre 2008 iniziai le cure con l’interferone. lavoro come operaio in una fabbrica, la Rovagnati Biassono (MB), un collega praticava il Kung Fu, mi ha suggerito di provare il Tai Chi, ora lo pratico tutti i giorni”.

In questa disciplina non si usano contrazioni muscolari bensì movimenti circolari ed è perfetta per chi ha patologie neuromuscolari come SM perché tende a sciogliere i muscoli piuttosto che contrarli.

Dopo quattro anni di pratica il mio maestro mi disse "Sentirai il bisogno di condividere questa tua esperienza" così iniziai il percorso per diventare istruttore. Ho iniziato ad abbinare alla pratica molto studio e quando iniziò il periodo del Covid ero pronto, feci partire Corsi online di Tai Chi accessibili a tutti.

Questa disciplina può essere applicata e adattata a persone con patologie neurologiche, le forme a cui ci si ispira possono essere plasmate ed applicate alla vita quotidiana.

“Se devo figurare il braccio che si allunga per tirare un pugno può corrispondere ad allungare un braccio per prendere un bicchiere con la mano, ma dentro questa azione ci sono mondi di significati”

La mission del Tai Chi è migliorare la qualità di vita, mantenere una memoria muscolare attraverso le sequenze ed i movimenti lenti, reagire è la parola d’ordine, significa equilibrio fisico e psicologico.

“L’ora di pratica si trasforma in voglia di fare, spesso mi sento spossato e faccio i conti con il mio limite la SM, voglio lavorare per superarlo, lavoro su me stesso per recuperare forza ed energia. Dal 2007 sono molto cambiato, la SM dopo la diagnosi è ferma lì”.

Le arti marziali permettono con la loro pratica un cambio di atteggiamento mentale, una conoscenza di sé, ed un grande lavoro introspettivo per acquisire consapevolezza ed andare a lavorare su alcune paure anche da un punto di vista psicologico, sui limiti che molto spesso per primi ci imponiamo. Massimo oggi tiene corsi residenziali di Tai Chi in una palestra, i suoi allievi sono affetti da Parkinson e SM.

Per saperne di più di Massimo Zoia consulta il suo Canale You Tube.

 

 

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  • Data di pubblicazione 22 settembre 2023
  • Ultimo aggiornamento 22 settembre 2023