Rubrica: CRONACHE RARE
Se cresci in mezzo alla bellezza la cosa più bella che puoi fare è desiderare di restituirla. Moltiplicarla. Fare in modo che non muoia e che con essa vivano sempre le radici di ciò che il dono della bellezza ti ha fatto diventare.
E oggi Marco Morricone, figlio di Ennio, il musicista, il direttore d’orchestra, il compositore delle più belle musiche di film memorabili, che ha portato con la sua musica l’Italia nella notte degli Oscar per ben due volte consecutive, quella bellezza nella quale è cresciuto, vuole renderla a chi è più fragile, perché è convinto che la musica a suo modo sa curare, sa render più forte lo spirito e perciò anche il corpo se ne può giovare.
Lui e sua moglie Monica, infatti, da anni portano i laboratori musicali negli ospedali. Hanno iniziato al Bambino Gesù con una piccola orchestra multietnica, dove ogni bambino poteva riconoscere il “sound” della sua terra, riconoscere nelle note le proprie radici. Con l’aiuto di una psicologa hanno lavorato insieme ai bimbi per sei mesi e hanno capito che attraverso l’improvvisazione i bambini elaboravano alcune emozioni della malattia, le restituivano in positivo e ricreavano la dimensione ludica che la patologia gli sottraeva. Così sono andati affinando il metodo e, sempre secondo la lezione del Maestro Ennio Morricone, per il quale ha senso solo ciò che, come la sua musica, nasce da uno studio ostinato e da un’altrettanta ostinata ricerca, anche questi laboratori sono diventati una sorta di luoghi di ricerca in cui approfondire con il supporto della scienza, l’applicazione della musica ai suoi effetti su una specifica patologia.
Sono nati così, insieme a Domenica Taruscio, anima scientifica del progetto “Musica e Salute”, i Laboratori musicali, sviluppati con il Centro NeMo di Milano dedicati alla Distrofia miotonica (di cui abbiamo parlato anche qui), una Malattia Rara e neurodegenerativa, nei quali sono stati forniti ai ragazzi strumenti in digitale con cui esercitarsi ed accompagnare il canto. Si sono dedicati a una sola patologia per studiarne meglio le correlazioni con l’attività musicale e si sono avvalsi per questo anche della collaborazione di un’Accademia di Musica, DIMA, convenzionata con il Conservatorio di Firenze. L’obiettivo era far diventare questi Laboratori veri e propri osservatori sull’effetto dell’esercizio della musica nella qualità di vita dei pazienti.
Per Marco e Monica Morricone con il Bambino Gesù, passando per il Laboratorio NeMo, è iniziato un viaggio nelle emozioni attraverso la sperimentazione di un’empatia tutta giocata sul filo della musica. E questo viaggio ha fatto tappa anche in un concerto a Milano dove l’Ensemble dell’Orchestra Sinfonica di Milano, in omaggio al Maestro Ennio, ha suonato per il Centro NeMo in una serata dove sono stati illustrati i risultati del progetto. Lo spettacolo, a sottolineare la connessione tra musica e scienza, si è aperto con un messaggio del Presidente dell’ISS Silvio Brusaferro che ha ricordato il valore di queste attività testimoniato anche dalla presenza di un Laboratorio di Health Humanities, proprio presso il Centro Nazionale Malattie Rare del nostro Istituto, dove arte e scienza si incontrano in progetti dedicati a percorsi di cura.
A Palermo l’ultimo incontro dei Morricone è stato con i ragazzi con Sindrome di Williams, la cui musicofilia è descritta anche nella letteratura scientifica su questa patologia. Ed è anche con loro, attraverso la loro Associazione Armonica Onlus, che vogliono proseguire questo viaggio, con nuove progettualità per favorire attraverso la musica il confronto, la relazionalità, l’aggregazione, la capacità di fare gruppo e per riuscire a cogliere nella musica un comune denominatore, attraverso quelle risorse umane ed emotive che la malattia spesso mette a dura prova.
Un viaggio che, assicurano i coniugi Morricone, è iniziato per donare bellezza e ha finito per restituirgliene altrettanta.