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Distrofia miotonica, verso la terapia genica

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Una strategia di editing genomico è risultata in grado di correggere il difetto che sta alla base dell’insorgenza della distrofia miotonica di tipo 1 (DM1). Strategia messa a punto dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del CNR e dalla “Gruppo San Donato Foundation”, in collaborazione con l’IRCCS Policlinico San Donato, grazie a un finanziamento della Fondazione Telethon.

Nello studio, pubblicato su Molecular Therapy Nucleic Acids, i ricercatori hanno utilizzato cellule derivate dai pazienti all’interno di un modello murino con caratteristiche della malattia. Ottenendo buoni risultati sia nelle cellule in coltura derivate dai pazienti, sia nel muscolo scheletrico dei modelli murini.

In pratica, gli studiosi hanno sviluppato un sistema modulabile, con possibili applicazioni terapeutiche in un gran numero di malattie genetiche, basato sull’uso della forbice molecolare CRISPR-Cas9 per eliminare definitivamente la mutazione che causa la DM1. Gli RNA che guidano l’azione di taglio delle sequenze di DNA sono stati regolati mediante la somministrazione di una molecola attivante, per ridurre il rischio di possibili effetti non desiderati in altre regioni genomiche e per rendere il sistema estremamente preciso.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti a livello molecolare e stiamo perfezionando gli studi preclinici sul modello murino per ottenere anche un recupero sulle funzioni motorie e comportamentali. I dati ottenuti ci hanno confermato che è possibile ottenere la correzione del difetto genetico in maniera modulabile, sicura ed efficace ed è quindi plausibile che in un prossimo futuro questa terapia genica possa essere applicata ai pazienti con DM1”, ha dichiarato Germana Falcone del CNR-IBBC, coordinatrice dello studio.

La patologia

La DM1 è la forma più comune di distrofia muscolare negli adulti (1 caso ogni 5000 individui) e colpisce vari organi, in particolare i muscoli e il sistema nervoso centrale, con conseguenti disturbi della funzionalità cardiaca, atrofia muscolare e alterazione delle funzioni cognitive. La causa della malattia è conosciuta ed è caratterizzata da un aumento abnorme del numero di triplette di CTG (le basi citosina, timina e guanina, elementi costitutivi del DNA) presenti in un gene denominato DMPK e nella produzione di un RNA messaggero “tossico” per le cellule, che provoca un’alterazione generalizzata dell’espressione genica.

 

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  • Data di pubblicazione 4 gennaio 2022
  • Ultimo aggiornamento 4 gennaio 2022