“Ciao Cece del mio cuore. Sei stato coraggioso, senza paura, fino alla fine. Ti ho fatto una promessa: non essere arrabbiata con questa vita. E ce la metterò tutta per far sì che il mio cuore urli solo cose belle in tuo nome. Tu ora vai, finalmente libero! Corri Cece, veloce come la luce, braccia aperte e vai”.
Con queste parole, un inno all’amore, Valentina Mastroianni ha salutato sulle pagine social La storia di Cesare suo figlio Cece, Federico Zambon, bimbo di sei anni affetto da neurofibromatosi che si è spento all’hospice pediatrico di Genova. La malattia rara ha generato nel bambino un tumore del sistema nervoso centrale che lo ha portato alla cecità, il glioma, e molte altre complicanze.
Quella di Valentina e Cece è una storia di vita prima che di malattia, la storia di una promessa importante mai venuta meno.
Anche nei momenti più bui, tra le ombre, la famiglia avrebbe cercato la felicità, provando a sorvolare paure e ansia con tutta la forza possibile.
È quello che è stato fatto per tutto il tempo concesso a Cece con la mamma, il papà e i fratelli, un tempo costellato di molto dolore e incertezza, di ricoveri in ospedale e momenti difficili, ma anche di vita vissuta sfidando le paure: cosa potrà mai succedere buttandosi a capofitto nel festeggiamento di un compleanno, anche se non sembrava proprio il caso, come racconta Valentina nel libro "E voleremo sopra la paura” edito da De Agostini?
È il coraggio che ha alimentato le giornate di Cece e della sua mamma, un coraggio che ha permesso loro di guardare oltre la sofferenza e renderla meno buia.