A cura di Elida Sergi - Ufficio Stampa ISS
“Non corro per vincere, ma per vivere”. In questa affermazione di Maria Luisa Garatti, avvocata e runner con sclerosi multipla, c’è tutta la sostanza di una vita che è cambiata con la malattia ma che si aggrappa alla forza dello sport.
Giunta alla partecipazione alla diciassettesima maratona della sua vita, e con uno sguardo alle corse che verranno nel 2025, specie la maratona di Londra, la donna è protagonista di un videoclip che racconta la sua storia, un viaggio ideale tra Brescia, la città di adozione, e New York, tappa dell’ultimo speciale appuntamento con lo sport e la vita. Il videoclip, presentato alla Camera dei Deputati e al Consolato italiano a New York, si avvale di una canzone originale, dal titolo Speciale, scritta da una collega di Maria Luisa.
“Mi è stata diagnosticata la sclerosi multipla a 37 anni, nel 2006, il giorno del mio compleanno, il 17 maggio. Ma ho cominciato a fare sport solo nel 2014, dopo otto anni di buio totale in cui non riuscivo a vedere la luce in fondo al tunnel - specifica Garatti -. Una mia amica che conosceva un personal trainer esperto mi ha letteralmente fatta alzare dal divano dove mi ero ‘adagiata’. Non facevo attività fisica, mi ero costruita una corazza fatta di anni, poi a metà 2015 è arrivata la prima corsa e al traguardo sono esplosa di gioia, comprendendo che lo sport poteva salvarmi la vita, aiutandomi anche ad accettare più consapevolmente la malattia. È un farmaco naturale senza effetti collaterali da affiancare alle cure. Aiuta anche a fare rete con altre persone e a ‘condividere’ la quotidianità fatta di sintomi spesso invisibili. Io corro, nonostante zoppichi, abbia problemi urinari e parestesie dovute alla malattia”.
Nel 2017 è nata, sempre su idea della donna, l’associazione Se Vuoi Puoi dedicata alla condivisione e alla corsa al di là della sclerosi multipla, ed è stato fatto un lavoro per includere nello sport paralimpico dell’atletica leggera le persone con sclerosi multipla.
Sullo sfondo, a livello legislativo vi è stato qualche mese fa il via all’iter legislativo di un disegno di legge, il numero 287, a firma di Daniela Sbrollini, vicepresidente della Decima Commissione affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, su “Disposizioni recanti interventi finalizzati all’introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio sanitario nazionale”.
Il Ddl ha come obiettivo quello di rendere l’esercizio fisico prescrivibile come un farmaco da parte del medico di medicina generale, pediatra di libera scelta e specialisti, per incentivarlo come strumento di prevenzione e di cura.