Si basa su quattro criteri imprescindibili, ovvero quattro obiettivi da cui non si può retrocedere, il Manifesto-Appello “Caregiver: per una Legge inclusiva e di equità sociale”, presentato da Carer e Cittadinanzattiva in una recente conferenza stampa alla Camera dei Deputati:
1. la Legge deve riconoscere come caregiver anche chi non convive o non è un familiare della persona assistita;
2. il caregiver deve essere coinvolto attivamente nella stesura del Progetto di vita o Progetto Assistenziale Individualizzato della persona assistita e deve essere espressione anche dei suoi bisogni come caregiver;
3. la Legge deve prevedere tutele crescenti proporzionate al carico assistenziale;
4. la Legge deve prevedere risorse economiche adeguate.
Il Manifesto è stato già sottoscritto da 104 realtà, di cui 16 Comuni e 88 fra associazioni, organizzazioni professionali e sindacali. Anche i singoli cittadini potranno sottoscriverlo attraverso la piattaforma Change.org.
Il Manifesto è anche espressione dei circa 600 caregiver familiari che Cittadinanzattiva ha coinvolto in un’indagine online tra agosto e settembre di quest’anno, da cui si evince che più del 29% dei rispondenti è caregiver da oltre cinque anni e il 25% da più di dieci anni. Non senza conseguenze: quasi il 45% si sente poco realizzato personalmente e più della metà (55,8%) dichiara di aver poco tempo per la sua sfera personale. La maggioranza, il 73,4%, afferma di aver dovuto rinunciare al lavoro o allo studio per alcuni periodi della propria vita. Il 92% ritiene che la legge debba garantire nuove tutele e diritti di tipo “crescente”; il 91% vorrebbe partecipare attivamente alla stesura del progetto di vita individuale.
“L’obiettivo – ha detto Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità – è ora quello di dare una cornice normativa al ruolo del caregiver e un adeguato riconoscimento al caregiver familiare convivente, tenendo in considerazione tutte le figure che ruotano attorno alla persona con disabilità. Le persone che amano e che curano i propri cari non vogliono essere sostituite, ma adeguatamente sostenute in questo percorso. Sono fiduciosa che si possa arrivare presto a dare una risposta concreta, attesa da anni, alle famiglie”.