Si chiama “Mentor” la nuova figura di operatore sociale che orienta e accompagna ragazze e ragazzi con disabilità nel delicato passaggio dagli ultimi anni delle scuole superiori al mondo del lavoro. Una sorte di servizio ‘ponte’ che finora mancava e che diventa una nuova funzione nell’ambito dei servizi alla persona e del supporto sociale.
L’iniziativa - Mentor: strumenti e strategie per promuovere la partecipazione lavorativa e qualità di vita – ha formato in poco più di un anno oltre 70 tra educatori, insegnanti, psicologi e assistenti sociali, ed ora i primi dieci mentor d’Italia sono al lavoro, provenienti da Milano, Cremona, Napoli, Salerno, Ascoli Piceno e Senigallia (Ancona), coinvolgendo finora 70 ragazze e ragazzi con disabilità.
Il percorso formativo del mentor mette al centro la persona con disabilità e il suo progetto di vita, dunque anche i suoi desideri e le sue aspettative, orientando il giovane verso la professione più idonea, lavorando oltretutto sull’autonomia negli spostamenti in città, sulla gestione del tempo e dei soldi, e mediando con l’azienda.
Mentor è stato promosso e realizzato dal Consorzio SIR di Milano (Solidarietà in Rete), nell’ambito di Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno (progetto triennale selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini, nel quadro del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile), in collaborazione con Spazio Aperto Servizi di Milano, la Cooperativa Meraki di Cremona, la Casa della Gioventù di Senigallia (Ancona), il Consorzio Proodos di Napoli, la Cooperativa Sociale Bambù di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), il Consorzio La Rada di Salerno, Vademecum di Ascoli Piceno e Kulturando di Ancona.