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Chiama il 1522. È il suggerimento, giusto, che sintetizza gli spot contro la violenza sulle donne. Ma una donna sorda come fa? La domanda, altrettanto giusta, la pone Claudia Porcu, ragazza sorda di Sassari, non nuova a campagne di sensibilizzazione, che ha realizzato per conto dell’Ente nazionale Sordi (ENS) di Sassari, insieme a un gruppo di giovani con e senza disabilità, un video – Esci dall’invisibilità - per accrescere la consapevolezza sul tema della violenza nei confronti di ragazze e donne con disabilità. In realtà, come dice la stessa Claudia, le donne sorde possono chattare con un’operatrice collegandosi a un sito dedicato. Tuttavia questa informazione non viene mai detta.

«Si tratta di un video – spiega l’ideatrice sulle pagine di Superando interamente sottotitolato e comprendente l’audiodescrizione per le persone con disabilità visiva, ma cosa importante e a cui tenevo molto, è che riporta un’informazione completa sui passi da seguire per chiedere aiuto e supporto. La maggior parte degli spot e dei video di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne riportano infatti il ben noto Chiama il 1522. Io però, da persona sorda, cosi come le altre donne sorde, non potrei di certo telefonare, proprio perché non sento. In realtà ci sarebbe un sistema che permetterebbe di interagire con un’operatrice attraverso una chat line collegandosi a un sito dedicato ma non ne viene mai fatta menzione, pur essendo un’informazione fondamentale per le donne sorde. Questo dimostra come venga sottovalutata la questione della disabilità e delle diverse esigenze che le donne possono presentare».