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La storia di Sandrino Porru: il dono come impegno per la collettività

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A cura di Luana Penna 

Da una diagnosi di poliomielite alla presidenza della Federazione degli Sport Paralimpici, passando per diverse partecipazioni ai Giochi. È la storia di Sandrino Porru, che nelle difficoltà della malattia ha trovato l’impulso per occuparsi degli altri. “Anni ’60 a Villanovafranca, un piccolo comune della Sardegna, avevo 11 mesi, nato con una diagnosi di poliomielite, vengo messo subito in un Istituto per essere riabilitato – mi considero fortunato – non tutti potevano in quegli anni – racconta Porru –. Ho potuto studiare e con il tempo ho tentato di capire come mantenere la mia autonomia. Ho conosciuto un ragazzo tetraplegico che nell’anno 1976 partecipa alle Paralimpiadi a Toronto. Nel 1982 fondiamo la prima Associazione Sportiva Sa. Spo. a Cagliari con lo scopo di favorire l’inserimento sociale della persona disabile attraverso la pratica sportiva. Parola chiave la promozione, con i necessari adattamenti, della pratica di numerose discipline sportive come l’atletica leggera, il nuoto, la boccia paralimpica, il calcio balilla, il rugby ed altre attività in progress.”  

Sandrino Porru ora è Presidente della FISPES, e ci racconta il mondo della Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali che, su delega del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), regola e gestisce tutta l’attività sportiva delle discipline paralimpiche di Atletica Leggera (praticabile da soggetti deambulanti e non, di tutte le disabilità fisiche e sensoriali), Rugby in Carrozzina (riservata a soggetti non deambulanti con lesioni equiparabili alla tetraplegia) e Calcio per disabili fisici (Calcio a 7 soggetti deambulanti affetti da cerebrolesioni lievi e Calcio Amputati). “Correvo in carrozzina” – prosegue Sandrino – “Seul, Barcellona solo alcune delle molte tappe come atleta, tra il 2000 ed il 2010 una finestra temporale con diverse candidature, inizia così il mio percorso come dirigente di società. Nel tempo mi sono imbattuto in molteplici persone con diagnosi di malattia rara che sono state orientate verso la boccia in carrozzina e la race running, discipline che aprono a disabilità gravi. Permane a mio parere la difficoltà a tirare fuori le persone da casa e renderle minimamente autonome, ci sono molteplici complessità che non fanno capo solo alle barriere architettoniche.” 

Ed allora quale inclusione nello sport? “Organizzare una opportunità in modo capillare sul territorio, maggiore adeguamento delle strutture che spesso risultano essere non fruibili, un supporto psicologico rivolto anche alle famiglie, queste sono solo alcune delle dimensioni percorribili e basilari per far acquisire una diversa consapevolezza alle persone con disabilità ed a chi li circonda. Tra gli obiettivi abbiamo quello di ricalcare discipline internazionali come il rugby, ad esempio, affinché non siano solo sport spettacolari ai più, bensì ci sia un riconoscimento da enti paritetici come può essere il CONI.”  

Dopo tutte le difficoltà, il messaggio che Sandrino vuole lasciare è però per gli altri. “È importante scoprirsi valore per gli altri, sapersi donare per il bene della collettività.” 

Sandrino Porru  - Presidente FISPES Federazione Italiana sport Paralimpici e Sperimentali (e-mail: segreteria@fispes.it )

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  • Data di pubblicazione 20 dicembre 2023
  • Ultimo aggiornamento 20 dicembre 2023