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Cure palliative, la disinformazione viaggia sui social

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I più male informati sulle cure palliative sono i giovani tra 18 e 24 anni. Le fake news corrono veloci soprattutto su Facebook e X (ex Twitter) e quelle predominanti riguardano: l’inutilità di tali cure; la loro associazione esclusiva con i malati oncologici e col fine vita.

Sono questi alcuni dei dati che emergono dal rapporto dell’Osservatorio online su disinformazione e Fake news su tematiche sanitarie - che nel mese di novembre si è incentrato sulle cure palliative - frutto della collaborazione tra la Croce Rossa Italiana (CRI) e The Fool, società specializzata in sicurezza, monitoraggio e analisi dei media.

Dall’analisi di circa 21mila discussioni online relative a tale argomento, dal 1° gennaio 2019 a ottobre 2023, è emerso che il 3% di esse mostra una predominante, seppur erronea, associazione tra queste terapie e i tumori. Si tratta di una fake news, in quanto l’accesso alle cure palliative (come scritto nella legge 38/2010) è tutelato e garantito a pazienti con ogni malattia cronica ed evolutiva, in primo luogo patologie oncologiche, ma anche neurologiche, respiratorie e cardiologiche.

È falso, poi, che le cure palliative siano nocive e accorcino le prospettive di vita. Il loro scopo non è quello di accelerare né di ritardare la morte ma di preservare la migliore qualità di vita possibile del malato in fase terminale. Come pure è falso che queste terapie siano destinate solo a pazienti prossimi al decesso.

Un’altra fake news diffusa è che il paziente che accetta cure palliative debba rinunciare agli altri trattamenti. Tali cure, infatti, si rivolgono anche alla persona che ancora riceve terapie volte alla risoluzione della malattia (per esempio la chemioterapia) con il fine di migliorarne la qualità di vita. Falso, infine, che, prescrivendo cure palliative, il medico rinunci alla cura. Vero, invece, che le cure palliative sono importanti anche sotto un profilo umano e spirituale.

 

“Fake news: non fatevi contagiare”

Il report sulle cure palliative fa parte del progetto “Fake news: non fatevi contagiare”, che nasce a sua volta dal bando lanciato dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio che la CRI si è aggiudicata. Allo scopo, quindi, di promuovere l’alfabetizzazione sanitaria digitale della popolazione è stato istituito un Osservatorio Nazionale su Fake News e Disinformazione sulla Salute in collaborazione con The Fool. Il claim utilizzato è “Vera Salute” per porre ancora di più l’accento sull’importanza di diffondere informazioni corrette.

Secondo un’indagine condotta da The Fool su 1000 utenti (16-65 anni), infatti, le fake news risultano al terzo posto tra i fattori di Internet con un impatto maggiormente negativo sulla vita degli italiani.

L’Osservatorio affronta ogni mese un tema legato alla salute tra quelli più soggetti alla disinformazione, pubblicando report statistici e contenuti audio-visuali per la rete elaborati dai medici CRI con le corrette informazioni rivolte ai cittadini.


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  • Data di pubblicazione 21 novembre 2023
  • Ultimo aggiornamento 21 novembre 2023