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"Fuori dall'Acqua": come il cinema diventa voce per l’Epilessia

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A cura di Maria Chiara Lacoppola

Intervista a Angela Bevilacqua, regista del cortometraggio “Fuori dall’acqua” presentato alla Mostra del Cinema Internazionale di Venezia

Nel panorama cinematografico contemporaneo, esistono opere che superano il semplice scopo dell’intrattenimento, per divenire potenti strumenti di sensibilizzazione. “Fuori dall’acqua” è una di queste. Un cortometraggio che non solo racconta una storia, ma si erge a veicolo di consapevolezza sulla complessa realtà dell’epilessia. Proprio alla regista di questo corto, Angela Bevilacqua, abbiamo posto delle domande al fine di comprendere le profonde motivazioni e la rilevanza sociale di questo straordinario lavoro.

"Il cortometraggio 'Fuori dall'Acqua' - racconta la regista - nasce da una collaborazione tra Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) e Giffoni Innovation Hub. La sceneggiatura del corto, scritta da Antonio Manca e Enrico Saccà, è ispirata all’esperienza di un adolescente affetto da epilessia raccontata nel soggetto vincitore del contest “Si va in scena. Storie di epilessia” promosso da LICE. La mia chiamata a dirigere il corto è stata un privilegio, e sono davvero felice di aver dato il mio contributo a sensibilizzare su una tematica così importante”.

Il cinema, appunto, con la sua innata capacità di toccare le corde emotive dell'umanità, rivela il proprio potenziale nella sfida delle barriere sociali. Il messaggio cardine di "Fuori dall'Acqua" è un richiamo all'importanza di non considerare l'epilessia come un nemico, bensì come un elemento con cui si può convivere, sottolineando la necessità di accettare se stessi, malgrado la patologia, e di perseverare nei propri sogni e obiettivi. “Dopo la visione del corto - auspica la regista - spero che le persone comprendano meglio cosa significa vivere con questa patologia, cosa comporta sia da un punto di vista fisico che psicologico e che non bisogna guardare a un soggetto epilettico come un alieno, ma come una persona perfettamente integrata nel contesto sociale perché la malattia, sotto il controllo farmacologico, consente di svolgere tutte le normali attività quotidiane, compreso lo sport. - continua -  Il corto inoltre trasmette un messaggio forte per tutti: la vita vale sempre la pena di essere vissuta affrontando gli ostacoli che pone sulla nostra strada un passo alla volta, essendo consapevoli della forza che possiamo trarre da noi stessi nei momenti di difficoltà.”

Si nota come la proiezione di "Fuori dall'Acqua" alla Mostra del Cinema di Venezia ha rappresentato un momento di grande risonanza per il progetto. Angela Bevilacqua condivide che "l’aver preso parte ad un evento cinematografico di questa portata, con un cortometraggio che affronta una tematica così importante, ha generato un impatto positivo in termini di visibilità e copertura mediatica. La Mostra del Cinema di Venezia è stata una piattaforma ideale per portare l'epilessia al centro dell'attenzione."

Al momento, il cortometraggio sta facendo il giro di vari festival cinematografici, e presto verrà utilizzato come strumento didattico nelle scuole. La regista Bevilacqua riconosce l'importanza della divulgazione sull'epilessia e della necessità di combattere lo stigma che circonda questa patologia, soprattutto tra i giovani, ammettendo che "Il nostro obiettivo è rendere il cortometraggio accessibile a un pubblico più ampio, auspicando che presto sia disponibile su varie piattaforme."

"Fuori dall'Acqua", pertanto, è un esempio significativo di come il cinema possa essere uno strumento per sensibilizzare e far comprendere temi complessi come l'epilessia. Si vuole dimostrare che attraverso l'arte cinematografica è possibile superare le barriere sociali, contribuendo a creare una società più inclusiva.

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  • Data di pubblicazione 2 novembre 2023
  • Ultimo aggiornamento 2 novembre 2023