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di Flaminia Serra

È il suo quinto romanzo e il primo poliziesco. Protagonista di “La Forma e la Sostanza” è Secondo Terzi, un criminologo bergamasco alle prese con quattro casi di giovani donne assassinate, due nigeriane e due romene, seguendo una ferrea alternanza di colore della pelle e di date. Sui loro corpi segni di strangolamento e tagli all’addome che richiamano successioni di numeri di cui non si comprende il significato. 

“Da tempo si era abituato agli sguardi altrui. Conosceva bene l’opinione comune, secondo la quale chi svolge determinate professioni dev’essere per forza un giovanotto aitante e palestrato. Trovarsi di fronte un disabile, invece, era spiazzante”. Secondo Terzi non è il solito detective, si muove lento, appoggiandosi al suo bastone, per lui anche i più semplici movimenti come mangiare o fare una telefonata sono difficili da gestire. Ha la Charcot-Marie-Tooth (CMT), una rara patologia genetica che colpisce i nervi periferici del controllo, del movimento e sensoriali. Abbiamo approfondito con l’autore del libro, il giornalista Roberto Robert.

 Da dove nasce la scelta di connotare con una disabilità il protagonista del romanzo? 

 “Tutto è nato tre anni fa in seguito ad un incontro fortuito con una persona con Charcot Marie Tooth, anche lei di Bergamo come me, in occasione di un evento organizzato dalla sua  Associazione (ACMT-Rete per la malattia di Charcot-Marie-Tooth). Sono subito rimasto colpito dalla dignità con cui questa donna portava la sua malattia e quando la mia casa editrice mi ha chiesto di scrivere un poliziesco ho deciso che il protagonista non sarebbe stato il solito investigatore tutto muscoli, sparatorie e inseguimenti ma una persona con Charcot Marie Tooth. La scelta di raccontare la disabilità in campo letterario e televisivo non è nuova se pensiamo ad esempio a Robert Ironside, l’investigatore privato in sedia a rotelle o al criminologo tetraplegico Lincoln Rhyme creato da Jeffery Deavers e portato sugli schermi da Denzel Washington con Il Collezionista di Ossa, per arrivare ai giorni nostri con la recente fiction di successo Blanca, in cui una ragazza cieca supporta la Polizia nelle indagini più complesse”.

 Attualmente non esiste una terapia farmacologica per la CMT. Lo stesso Secondo Terzi racconta gli esiti sconfortanti dei cicli di sperimentazione cui si è dovuto sottoporre. Come è arrivato a conoscere così da vicino i percorsi delle persone con CMT? 

 “Quello delle malattie rare è un campo ancora poco conosciuto e naturalmente prima di scrivere il libro mi sono documentato e ho scelto di raccontare il personaggio senza entrare in molti dettagli che fossero legati alla malattia proprio perché avevo una conoscenza abbastanza limitata. Qualche giorno dopo l’uscita del libro sono stato contattato da una persona dell’Associazione ACMT Rete perché la signora incontrata per caso, quella che era stata la mia fonte di ispirazione, voleva parlarmi a proposito del libro. Ho subito pensato di aver scritto delle cose inopportune o non coerenti. E invece tutta l’Associazione mi ha ringraziato perché il libro rappresenta uno strumento di sensibilizzazione e diffusione della conoscenza sulla Charcot Marie Tooth”.

 Il professor Terzi conosce bene le attenzioni morbose che la gente riserva al suo corpo grottesco ma non rinuncia alle sue passioni: le lezioni all’università e l’attività di criminologo. Purtroppo, per molti vivere con una patologia rara comporta numerose difficoltà che impattano sulla qualità di vita. In che modo Secondo Terzi può essere di ispirazione? 

 “Bisogna fare una premessa per rispondere: l’attività che svolge secondo Terzi è un’attività di studio e prevalentemente intellettuale. Come criminologo esamina delle cartelle cliniche, analizza prove… la sua è un’attività dove l’impegno fisico non è predominante. Certamente per chi svolge attività professionali di questo tipo, il professor Terzi può essere un esempio ma in generale può esserlo anche per tutte le persone con una malattia rara per la sua grande capacità di non curarsi degli sguardi, dei giudizi, delle occhiate di pietà che la gente gli riserva. Il professore nonostante la sua malattia e le difficoltà che questa comporta svolge il suo lavoro con impegno, ottenendo grandi riconoscimenti da parte del suo staff e non solo”. 

 La trama del romanzo giallo si concentra sul caso del “killer delle prostitute”. La “Forma e la Sostanza” ha già un suo sequel, ci troviamo di fronte al futuro Montalbano bergamasco?

 “Sono già al lavoro per un secondo libro che avrà sempre come protagonista Secondo Terzi alle prese con un nuovo caso e il fatto di dare un seguito al primo poliziesco “mi obbliga” a parlare della patologia in maniera più approfondita. Se ne “La Forma e la Sostanza” sono rimasto relativamente generico nel parlare della CMT per i prossimi romanzi dovrò essere più preciso nel descrivere la realtà che vivono le persone con questa malattia. Il nostro Secondo Terzi ha circa 60 anni, accanto alla fragilità dovuta alla sua condizione, nei prossimi romanzi si racconterà anche un’evoluzione fisica e perché sia il più reale possibile deve esserci anche uno sviluppo nelle sue vicende relativo alla variazione del suo stato di salute. A questo proposito, l’amica che mi ha ispirato mi ha invitato a casa sua perché io mi possa rendere conto concretamente di come vive una persona con CMT. Per le persone con questa patologia anche le cose che noi facciamo in maniera più naturale come aprire un cassetto o bere un bicchier d’acqua diventano complesse da gestire ed è difficile capire cosa significhi tutto questo fintanto che non lo si vede e vive da vicino. Questo libro vuole essere rispettoso di queste situazioni e lo sarà nella maniera più realistica possibile”. 

É possibile ordinare la “Forma e la Sostanza” in libreria oppure comprarlo online su: https://www.amazon.it/forma-sostanza-Roberto-Robert/dp/8833481700