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Sindrome feto alcolica: necessità di un approccio multidisciplinare

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"La Sindrome feto alcolica: un problema di salute pubblica spesso sottovalutato", è questo il titolo di un articolo pubblicato in questi giorni sul  Notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità, a firma  di Paolo Berretta, Adele Minutillo, Roberta Pacifici e Simona Pichini del  Centro Nazionale Dipendenze e Doping, ISS.  

Il testo spiega descrive brevemente lo Spettro dei Disordini Feto Alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorders - FASD) e la gamma degli effetti che si possono manifestare in un soggetto la cui madre ha consumato bevande alcoliche durante la gravidanza, illustrando anche i principali fattori di rischio ( età, abitudini, livello socio-economico ecc). La Sindrome Feto Alcolica (Fetal Alcohol Syndrome - FAS) è l'aspetto estremo più grave dello spettro. Non esistono dati certi sull’incidenza FAS/FASD in Italia. La stima di prevalenza corrente di FAS è pari a 1,2 su 1.000 nati vivi. Circa 8 neonati su 100 sono esposti all’assunzione di alcol durante la vita intrauterina.

Allo stato attuale della ricerca, è possibile affermare che non esiste una quantità di alcol sicura, ma che esiste un danno fetale dose correlato. I danni possono svilupparsi sin dal concepimento e durante il corso di tutta la gravidanza. Quel che è certo, però, è che la FASD è evitabile al 100% se non si consuma alcol in gravidanza e in fase pre-concezionale "zero alcol in gravidanza" è la risposta più sicura per non incorrere in futuri problemi. Il periodo che intercorre dal concepimento fino ai circa 2 anni di vita (i cosiddetti primi 1.000 giorni) è un momento fondamentale per gettare le basi di una buona salute del bambino, i cui effetti dureranno per tutta la vita e si riverbereranno anche nella generazione successiva.

Pertanto è fondamentale: migliorare gli interventi di prevenzione nelle gestanti e nella comunità sui rischi dell’alcol gestazionale; favorire la diagnosi precoce nei neonati in cui ci sia sospetto di esposizione, al fine di intervenire rapidamente con un trattamento mirato a rendere minime le disabilità secondarie. 

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  • Data di pubblicazione 23 marzo 2022
  • Ultimo aggiornamento 23 marzo 2022