NEWS

COVID-19 e malattia autoimmune del fegato: una prevalenza paragonabile a quella della popolazione generale

placeholder image

Le persone con malattia del fegato autoimmune (AILD, autoimmune liver disease) non sono pazienti ad alto rischio di contrarre la malattia da COVID-19, non più alto, perlomeno, della popolazione generale. E’ quanto suggerisce un’indagine su scala europea, attuata mediante un sondaggio online anonimo rivolto ai pazienti, disponibile sulla piattaforma EUSurvey in nove lingue europee, condotto dalla Rete di Riferimento Europea (ERN) delle malattie rare del fegato e dalle relative associazioni di pazienti tra giugno e ottobre 2020. Lo studio, pubblicato recentemente sullo United European of Gastroenterology Journal, si è reso necessario perché i dati dei registri di patologia hanno documentato l'elevato rischio di mortalità da COVID-19 nei pazienti con malattia epatica cronica, soprattutto nelle fasi avanzate. E’ probabile, tuttavia, che l’elevato rischio di ammalarsi di COVID-19 abbia riguardato i casi gravi, in quanto il sondaggio non ha confermato tali risultati.

Dei 1.779 partecipanti, 1.752 risiedevano in 20 diversi paesi dell'Unione europea e del Regno Unito. I cinque paesi con il maggior numero di contributi sono stati Francia (n = 450), Germania (n = 318), Paesi Bassi (n = 267), Spagna (n = 225) e Regno Unito (n = 183). Il 2,2% dei partecipanti (39/1779) aveva ricevuto una diagnosi di COVID-19. Non ci sono state differenze per quanto riguarda l'età, il sesso, l'AILD, lo stato della cirrosi epatica o lo stato dopo il trapianto di fegato tra i casi COVID-19 e non COVID-19. Dei 39 casi di COVID-19, cinque pazienti sono stati ricoverati in un reparto normale, solo un paziente è stato ricoverato in terapia intensiva e ha richiesto la ventilazione.

 

Malattie correlate

  • Data di pubblicazione 15 ottobre 2021
  • Ultimo aggiornamento 15 ottobre 2021