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Hi tech per disabili, l’Istituto Superiore di Sanità contribuisce alla più ampia raccolta dati sull'accesso agli ausili in Italia

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Le Tecnologie Assistive (più comunamente chiamate “ausili”) sono di fondamentale importanza per le persone con disabilità, per molti anziani e per i malati cronici. Ma quale conoscenza abbiamo sulla loro reale diffusione? E in quale misura l’Italia è in grado di rispondere ai bisogni di ausili della sua popolazione?

Proprio per dare risposta a queste domande è stata avviata in Italia l’indagine promossa e finanziata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con il contributo scientifico e finanziario dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Nell’indagine, coordinata da AIAS Bologna onlus (Associazione Italiana Assistenza Spastici), con la supervisione scientifica di ISS (CN TISP e CNMR) ed in particolare del Centro nazionale per le tecnologie innovative in sanità pubblica  e del Centro Nazionale Malattie Rare,  il supporto della Fondazione CENSIS e della Rete Nazionale dei Centri Ausili (Associazione GLIC), sarà coinvolto un campione di 10.000 persone tra la popolazione generale.

Secondo l’OMS, infatti, le tecnologie assistive - come gli occhiali da vista, le carrozzine, i comunicatori o le protesi - sono elementi essenziali per assicurare alle persone che ne hanno necessità un’adeguata qualità di vita e l’autonomia, permettendo loro di partecipare all'istruzione, al lavoro e alla vita nella comunità.

Senza tali tecnologie le persone con disabilità hanno un più elevato rischio di essere escluse e isolate, con ricadute negative per la persona, ma anche per la sua famiglia e la società intera. La convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità parla delle tecnologie assistive come di un diritto fondamentale, a garanzia delle pari opportunità, della mobilità, della salute e della dignità di ogni individuo.

Ad oggi, si stima che più di un miliardo di persone nel mondo necessiti di almeno una tecnologia assistiva, ma solo il 10% di queste vi ha effettivamente accesso per vari motivi: costi elevati di alcune tecnologie, mancanza di informazioni, disponibilità effettiva dei prodotti, insufficiente formazione dei professionisti, scarsità di personale specializzato sugli ausili, politiche inadeguate o finanziamenti insufficienti.

Per fare fronte a questo urgente problema, per cui il 90% delle persone che ne hanno bisogno rimangono di fatto escluse dalla fornitura di qualsiasi ausilio, l’OMS ha promosso una serie di iniziative finalizzate a migliorare l’accesso alle tecnologie assistive a livello globale. La prima tra queste iniziative ha l’obiettivo di raccogliere dati attraverso indagini nei paesi membri dell’OMS, ovvero interviste faccia a faccia o in via telefonica ad un campione rappresentativo della popolazione generale.

Per la prima volta nel nostro paese, il gruppo di ricerca coordinato da AIAS Bologna onlus, raccoglierà dati a livello nazionale sulle modalità di accesso alle tecnologie assistive, la soddisfazione degli utenti e le difficoltà legate ai percorsi di fornitura. I dati contribuiranno poi alla realizzazione del primo Rapporto globale OMS-UNICEF sulle tecnologie assistive (GReAT), la cui pubblicazione è prevista per la fine del 2022.

Ma l’interesse per i risultati va oltre il paragone con altri Paesi. E’ auspicabile che i risultati dell’indagine contribuiscano ad accendere un faro su eventuali bisogni non soddisfatti, sulle strategie da sviluppare e sugli interventi da realizzare per mettere tutti i cittadini in grado di partecipare pienamente in tutti gli ambiti della vita anche attraverso un’adeguata diffusione delle tecnologie assistive.

 

Link utili

World Health Organization (WHO). Assistive Technology

Ministero degli Affari Esteri. La convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

Comunicato Ufficio Stampa ISS 

  • Data di pubblicazione 1 luglio 2021
  • Ultimo aggiornamento 1 luglio 2021