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Vaccini anti-COVID, le FAQ

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E' cominciata in Italia, e procede speditamente, la campagna di vaccinazione contro il Sars-CoV-2, tanto che il nostro Paese è primo in Europa per dosi di vaccino, più di un milione ad oggi, somministrate per ora ad operatori sanitari e residenti delle RSA.

Al vaccino prodotto da Pzifer/BioNTech, si è aggiunto da poco quello dell’azienda Moderna, di cui sono arrivate proprio nei giorni scorsi 47 mila dosi, stoccate presso l’Istituto Superiore di Sanità e da qui distribuite alle Regioni con i mezzi messi a disposizione da Poste Italiane, dando priorità a quelle con un maggior numero di abitanti sopra gli 80 anni.

Si attende, inoltre, l’approvazione entro fine mese da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco (European Medicines Agency - EMA) di un terzo vaccino messo a punto da AstraZeneca che aumenterebbe ulteriormente le dosi a disposizione per la campagna vaccinale.

Possiamo impugnare così, finalmente, un'arma fondamentale nella lotta al virus, che, tuttavia, non sostituisce ma va ad aggiungersi, almeno fino a quando non si realizzerà l’immunità di gregge o di comunità, agli strumenti già disponibili: distanziamento sociale, uso delle mascherine, igiene delle mani.

 

Per spiegare bene come funziona il vaccino attualmente in uso, riportiamo di seguito le FAQ su questo tema, pubblicate sul sito dell’ISS.

 

I vaccini contro il Sars-CoV-2 sono efficaci?

Per essere approvati dalle autorità regolatorie tutti i vaccini devono aver dato prova di efficacia. Nel caso del vaccino prodotto da Pfizer, il primo ad essere approvato, le sperimentazioni hanno mostrato un’efficacia del 94%. Nel mondo sono in corso test sull’uomo di diverse decine di altri candidati, alcuni dei quali in fase avanzata, che verranno approvati se si riveleranno efficaci e sicuri.

 

Che prove ci sono della loro sicurezza, visto che sono stati approvati così velocemente?

I test richiesti dalle autorità ed effettuati sui candidati vaccini contro il Sars-CoV-2 sono gli stessi di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. In Europa si è riusciti a velocizzare l’iter grazie alle maggiori risorse a disposizione e adottando un sistema di revisione della documentazione particolare, che prevede di esaminare i risultati delle varie fasi della sperimentazione man mano che arrivano e non ‘in blocco’ alla fine. Nel caso del vaccino Pfizer i test sono stati effettuati su 44 mila persone in diversi paesi del mondo.

 

Per la prima volta verranno usati dei vaccini ‘a RNA’. Che significa?

Di solito nella vaccinazione viene iniettato il virus (o il batterio) ‘indebolito’, oppure una parte di esso. Il sistema immunitario riconosce l’’intruso’ e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontra quello ‘vero’. Nel caso dei vaccini a RNA invece si inietta l’’istruzione’ per produrre una particolare proteina, detta proteina ‘Spike’, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi.

 

Questa tecnologia è pericolosa? Rischio modifiche al mio DNA?

Oltre a non avere le ‘istruzioni’ per modificare il DNA, l’RNA messaggero non entra mai nel nucleo della cellula, che è la parte che contiene il genoma, e non può quindi alterarlo in nessun modo. Inoltre l’RNA messaggero si degrada dopo pochi giorni, una volta eseguito il suo ‘compito’.

 

Quanto dura la protezione? Una volta fatto il vaccino posso tornare alla vita di prima della pandemia?

Le osservazioni fatte nei test finora hanno dimostrato che la protezione dura alcuni mesi, mentre bisognerà aspettare periodi di osservazione più lunghi per capire se una vaccinazione sarà sufficiente per più anni o servirà ripeterla. Non è ancora chiaro, ma sono in corso studi in merito, se il vaccino protegge solo dalla malattia o impedisce anche l’infezione. Almeno in un primo momento anche chi è vaccinato dovrebbe mantenere alcune misure di protezione.

 

Chi verrà vaccinato? Quando potrò farlo?

In una prima fase verranno vaccinati gli operatori sanitari e i residenti delle RSA. In seguito, man mano che arriveranno le forniture dei vaccini, si procederà con il resto della popolazione, a partire dai soggetti più fragili, come gli anziani o chi ha malattie pregresse. Il vaccino sarà gratuito e verrà fatto in strutture pubbliche. Al momento sono esclusi dalla vaccinazione i bambini e gli adolescenti, su cui non è stato testato il vaccino, mentre per le donne in gravidanza e allattamento sono in corso valutazioni.

 

Quali sono gli effetti collaterali?

Come tutti i vaccini anche quelli contro il Sars-CoV-2 possono dare effetti indesiderati. Nel corso della sperimentazione sono state riscontrate le reazioni comuni, già viste in altre vaccinazioni. In tutti i paesi che hanno adottato il vaccino, Italia compresa, c’è comunque un sistema di sorveglianza che raccoglie le segnalazioni.

 

Dopo quanto sono protetto una volta vaccinato?

L’efficacia riscontrata dagli studi clinici si riferisce ad alcuni giorni dopo la seconda dose. Il massimo della protezione si ha, quindi, dopo questo periodo. Sebbene anche dopo la prima dose è verosimile che ci sia una certa protezione dal virus, questa non è immediata dopo l'inoculazione del vaccino, ma si sviluppa progressivamente dopo almeno 7-14 giorni dall'iniezione. La seconda dose del vaccino, effettuata ad alcune settimane dalla prima, ha il compito di rinforzarla e renderla più prolungata.

 

Il vaccino può causare il COVID?

Il vaccino induce l'immunità fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, la proteina Spike, che indurrà la produzione di anticorpi specifici verso il virus Sars-CoV-2. Con questi vaccini, quindi, non viene somministrato alcun virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina Spike non può causare infezione o malattia. Una eventuale malattia COVID-19 successiva alla vaccinazione, può essere causata solo da una infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino.

 

Il vaccino contro il Sars-CoV-2 è rischioso per i celiaci?

Non ci sono evidenze scientifiche che suggeriscano che le persone affette da celiachia abbiano un rischio superiore alla popolazione generale, di sviluppare effetti indesiderati in seguito alla somministrazione del vaccino contro il Sars-CoV-2. Pertanto, si raccomanda che le persone affette da celiachia seguano le indicazioni delle Autorità di Sanità Pubblica rivolte alla popolazione generale, riguardo alla vaccinazione contro il Sars-CoV-2.

 

Se sono incinta o sto allattando posso vaccinarmi contro il Sars-CoV-2?

Nonostante non siano disponibili dati per valutare gli effetti dei vaccini COVID-19 in gravidanza e allattamento, la vaccinazione non è controindicata. Gli studi condotti finora non hanno evidenziato meccanismi biologici che possano associare i vaccini a mRNA ad effetti avversi in gravidanza e le evidenze di laboratorio su animali suggeriscono l'assenza di rischio da vaccinazione. Le donne ad alto rischio di contrarre la malattia in forma grave dovrebbero discutere i potenziali benefici e rischi della vaccinazione con i professionisti sanitari che le assistono, mentre se una donna scopre di essere incinta dopo la prima o la seconda dose non c’è alcuna motivazione per interrompere la gravidanza. Sono queste le principali indicazioni del documento “Vaccinazione contro il COVID19 in gravidanza e allattamento” elaborato dall’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’ISS, condiviso e sottoscritto dalle principali società scientifiche del settore (SIGO, AOGOI, AGUI, AGITE, FNOPO, SIMP, SIN, SIP, ACP e SIAARTI).

 

La variante inglese del virus rende inefficace la vaccinazione?

No, non vi è alcuna evidenza al momento che la mutazione del virus rilevata nel Regno Unito possa avere effetti sull’efficacia della vaccinazione. I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro molti frammenti della proteina Spike, prodotta dal virus per attaccarsi alle cellule e infettarle. Quindi anche se ci fosse stata una mutazione in alcuni frammenti della proteina Spike è improbabile che possa essere sufficiente a rendere il vaccino inefficace (Fonte ECDC).

 

  • Data di pubblicazione 18 gennaio 2021
  • Ultimo aggiornamento 18 gennaio 2021