È come avere un assistente personale che ti suggerisce l’abbigliamento adatto in base al meteo, le ricette da eseguire in base agli ingredienti disponibili e così via. Si chiama “AidHome” ed è un’app progettata per aiutare le persone con disabilità cognitiva a gestire le attività quotidiane e a vivere, perciò, con più autonomia e divertimento. Premiando i progressi con punti e sfide da completare.
“Oggi AidHome permette di seguire passo passo la pulizia delle stanze, indicando cosa prendere e come procedere fino al completamento – ha spiegato il suo creatore Fabio Koichi Begnini, che racconta nell’intervista a “Superando” di essersi “ispirato” al fratello con sindrome di Down - suggerisce come vestirsi in base al meteo reale della propria zona, aiuta a creare una lista della spesa o a scegliere il programma della lavatrice in base ai capi da lavare. Genera inoltre ricette a partire dagli ingredienti detti o scritti, guidando poi tutta la preparazione in modo semplice. L’app è già utilizzata quotidianamente da circa 80 utenti attivi, da nord a sud Italia”. Tra le funzioni più apprezzate: quelle dedicate alle pulizie domestiche, in quanto, “aiutano le persone a costruire una routine e a non sentirsi spettatori, bensì protagonisti”.
Già disponibile gratuitamente per smartphone Android e iOS, prevede che tutte le funzioni possano essere utilizzate senza costi, tranne quelle basate sull’intelligenza artificiale, per cui è richiesto di visualizzare brevi spot pubblicitari.
Il progetto, che si è aggiudicato il primo premio al The HackersGen Event 2024 , è nato ascoltando direttamente i bisogni delle persone che lo utilizzano e degli operatori sociosanitari che le affiancano. L’interfaccia è semplice e gradevole: icone grandi, colori chiari, contrasti ben studiati per rendere più facile la navigazione. Ogni utente può personalizzare diversi parametri in base alle proprie abitudini, come lo stile preferito nel vestirsi o le proprie scelte alimentari. Un elemento di forza è anche il coinvolgimento delle Associazioni di categoria, che possono attivare un account dedicato all’interno dell’app: in questo modo educatori ed educatrici possono assegnare piccole attività da svolgere direttamente tramite lo strumento, creando uno spazio di motivazione, confronto e supporto costante.
Leggi l’intervista integrale su Superando
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