A cura di Claudio Carta, primo ricercatore del Centro Nazionale Malattie Rare, Istituto Superiore di Sanità
In Europa una malattia si definisce rara quando colpisce non più di cinque individui ogni diecimila persone. I dati relativi alle patologie rare sono sensibili e, tra le altre cose, sparsi, distribuiti in differenti Paesi e istituzioni, raccolti in modo eterogeneo. Presentano in sostanza poca interoperabilità.
Vi è quindi un’assoluta necessità di integrare i dati fra loro per accelerare la ricerca e la diagnosi a beneficio dei pazienti.
Nel 2016 sono stati pubblicati i principi guida per i dati FAIR (Findable, Accessible, Interoperable and Reusable) ossia una sorta di linea guida per rendere i dati rintracciabili, accessibili nel rispetto delle restrizioni di accesso dei dati stessi, interoperabili e riutilizzabili sia dagli uomini che dai computers.
Questi principi guida si sono diffusi rapidamente tra le diverse comunità scientifiche tra cui quella delle malattie rare poiché, garantendo la sicurezza dei dati e il rispetto della privacy individuale aiutano, ad esempio, ricercatori, medici e pazienti, a trarre vantaggio dalla condivisione delle conoscenze. I dati FAIR permettono di rispondere in modo rapido e puntuale a domande che necessitano di accedere a dati da diverse risorse.
L’Istituto Superiore di Sanità, fin da quando è stato coniato l’acronimo “FAIR Data”, ha sostenuto l’importanza dei principi guida, organizzando, co-organizzando e partecipando a livello internazionale e nel contesto di progetti europei a diverse attività tra cui i corsi di formazione “Bring Your Own Data” (BYOD).
La storia ed evoluzione negli anni del BYOD è riportata nell’articolo Building Expertise on FAIR Through Evolving Bring Your Own Data (BYOD) Workshops: Describing the Data, Software, and Management-focused Approaches and Their Evolution, pubblicato nel maggio 2024 sulla rivista Data Intelligence.
Recentemente, è stato pubblicato sul Journal of Neuromuscular Diseases un articolo intitolato The FAIR journey of a patient-driven registry: reflections and practical solutions from the Duchenne Data Platform FAIRification experience, che mostra i significativi progressi nell'attuazione pratica dei principi guida di FAIR e fornisce spunti di riflessioni e suggerimenti per rendere disponibili i dati secondo i criteri fissati.
Il lavoro sottolinea che FAIR non è uno standard fisso, ma un insieme di principi guida che devono essere adattati allo scopo e al contesto di ciascun registro. Più in generale, le singole comunità (ad esempio quella delle persone con malattia rara) possono definire le proprie soluzioni.