Conoscono solo parzialmente cosa sono la sordocecità e la pluridisabilità psicosensoriale, ma non mancano di sensibilità e sono convinti che sia giusto sostenere gli enti che si occupano di “assistenza alle persone con disabilità motorie, cognitive e sensoriali”. La fotografia degli italiani in questo ambito è stata scattata dalla ricerca condotta a giugno 2025 da AstraRicerche per la Lega del Filo d'Oro, su un campione di oltre mille italiani tra i 18 e i 75 anni. In occasione della prima Giornata Internazionale della sordocecità, proclamata ufficialmente come tale dalle Nazioni Unite lo scorso 16 giugno.
Il livello di informazione è solo discreto: gli italiani sanno che la sordocecità è una condizione che si può presentare fin dalla nascita, congenita, legata a infezioni durante la gravidanza, a nascita prematura, a rare malattie genetiche (70.4%) e, meno, che è una condizione che si può acquisire nel corso della vita, a seguito di traumi, gravi malattie, etc. (58.9%). Un quinto (19.7%) è erroneamente convinto che la sordocecità sia una disabilità rara, con pochissimi casi in Italia (invece le persone sordocieche e pluridisabili psicosensoriali, nel nostro Paese, sono oltre 360mila, in pratica lo 0,7% della popolazione), e un sesto (16.9%) non è a conoscenza delle possibilità per comunicare con il mondo.
La sensibilità, tuttavia, cresce: se negli ultimi 10 anni molti Enti del Terzo Settore, hanno visto diminuire sostenitori e donazioni, la più rilevante eccezione è costituita proprio dall' assistenza alle persone con disabilità motorie, cognitive e sensoriali, passata dal 9.4% del 2016 al 16.4% del 2025. E dal 2016 al 2025 la parte degli italiani che dichiara di conoscere la Lega del Filo d'Oro non solo di nome è passata dal 31% al 46.2%.
Proprio in occasione della Giornata (27 giugno), la Fondazione Lega del Filo d'Oro ETS – Ente Filantropico, da 60 anni punto di riferimento in Italia per la sordocecità e la pluridisabilità psicosensoriale, riaccende l'attenzione su questa fascia non trascurabile di popolazione, spesso invisibile, che rischia di essere confinata nell'isolamento imposto dalla propria disabilità a causa delle barriere e delle disuguaglianze che è costretta ad affrontare, anche nelle attività quotidiane e più importanti.
Nel marzo 2024, la Lega del Filo d'Oro ha presentato, alla Camera dei deputati, il Manifesto delle Persone Sordocieche, un documento in dieci punti in cui si chiede alle Istituzioni un maggior impegno affinché ogni persona sordocieca venga riconosciuta e sostenuta, ovunque e sempre, con accesso a cure, interpreti e strumenti che possano davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni. Molti sforzi sono stati condotti affinché non fosse fermato l'iter per la revisione e la piena applicazione della Legge 107/2010 sul riconoscimento della sordocecità come disabilità unica e specifica. A tal proposito, sempre nel marzo dello scorso anno il Consiglio dei Ministri ha approvato un importantissimo disegno di legge (il cosiddetto semplificazioni-bis) volto a garantire il riconoscimento della sordocecità a tutte le persone che manifestano compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell'udito, congenite o acquisite, a prescindere dall'età di insorgenza. Tale misura si inserisce nel più ampio disegno di riforma avviato con la Legge Delega per la Disabilità (Legge 22 dicembre 2021, n. 227), che accompagnerà l'aggiornamento della definizione di sordocecità a una semplificazione dei criteri e delle modalità di accertamento.
"Da 60 anni il lavoro della Lega del Filo d'Oro è animato dalla passione e, soprattutto, dal coraggio di vedere e ascoltare "oltre” ciò che è possibile, per dare voce ai bisogni delle persone sordocieche e delle loro famiglie, costruendo un futuro in cui ognuno possa autodeterminarsi e vivere una vita dignitosa e autonoma - dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d'Oro – Questa Giornata rappresenta un'occasione preziosa per fare il punto su quanto è stato fatto negli anni, ma soprattutto su quanto resta ancora da fare per garantire la piena inclusione di chi non vede e non sente, a partire dal pieno riconoscimento da parte delle Istituzioni della sordocecità come disabilità specifica. La Lega del Filo d'Oro crede fermamente che con il sostegno di tutti si possano superare le sfide attuali per creare una società più equa e accessibile, capace di riconoscere il potenziale delle persone sordocieche come una risorsa preziosa per l'intera collettività”.
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Perché il 27 giugno?
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato, pochi giorni fa, il 27 giugno di ogni anno Giornata Internazionale della Sordocecità con l’adozione della Risoluzione A/RES/79/294. Il 27 giugno è il giorno di nascita della scrittrice Helen Keller (1880-1968), una delle figure più iconiche della comunità della sordocecità, che visitò la sede delle Nazioni Unite nel 1949.
Ricordiamo, inoltre, che, dal 2019, il 4 gennaio si celebra la Giornata Mondiale del Braille, importantissimo mezzo di comunicazione per le persone cieche e ipovedenti. Il Braille (dal nome del suo inventore francese del XIX secolo, Louis Braille) è una rappresentazione tattile di simboli alfabetici e numerici che utilizza sei punti per rappresentare ogni lettera e numero, e persino simboli musicali, matematici e scientifici.
Il 23 settembre di ogni anno - a partire dal 2018 - si celebra, invece, la Giornata della Lingua dei Segni, per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di questa lingua (di cui esistono più di 300 tipologie in tutto il mondo) nella piena realizzazione dei diritti umani delle persone sorde. La scelta del 23 settembre commemora la data in cui è stata istituita la Federazione Mondiale dei Sordi (WFD) nel 1951.