“Volevo intanto ringraziare il team Tobia, perché i nostri figli ora sono in mani protette. Io so che ho messo mio figlio in sicurezza, ma quello che mi è apparso qui è che noi famiglie siamo state accolte e prese in carico anche noi. In quel momento in cui loro hanno detto “Prendiamo in carico suo figlio”, io per la prima volta ho sentito sgravare il peso del mio cuore e quindi la leggerezza di dire: possiamo condividere tanto dolore e anche incapacità, perché un genitore non può fare di più. Quindi GRAZIE ancora, a nome di tutte le famiglie, credo, perché questo ci ha dato ossigeno.”
È questa una delle bellissime testimonianze raccolte nel libro “Un tuffo nel blu” - Un modello operativo di cura in situazioni complesse: il valore dell'ascolto, dell'accoglienza e dell'accompagnamento nella Sanità Pubblica", che racconta l'esperienza del Servizio Tobia, attivo presso l’Az. Ospedaliera San Camillo-Forlanini (Roma) per offrire a persone con disabilità intellettiva o relazionale, dai 6 ai 65 anni, l’opportunità di accedere ad esami e procedure diagnostiche, spesso di difficile esecuzione. Per queste persone, infatti, spesso “non collaboranti”, è complicato sottoporsi a una risonanza magnetica come a un prelievo di sangue e talvolta è necessaria una sedazione profonda.
Il team del Servizio TOBIA crea, invece, un ambiente “protetto” e confortevole, seguendo il modello delle “tre A”: ascolto, accoglienza, accompagnamento.
L’ascolto si serve di un call center dedicato (06-58706099) attivo lunedì, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 11.00 a cui possono rivolgersi caregiver, MMG, operatori di centri o strutture. Fondamentale è il triage telefonico con la raccolta di dati anamnestici e anagrafici, ma soprattutto delle particolarità e specificità della persona. L’accoglienza passa attraverso il primo incontro e la personalizzazione della relazione. L’incontro deve essere gradevole al primo impatto per la persona con disabilità, curato nei colori e nell’arredo, non eccessivamente medicalizzato. L’accompagnamento prevede percorsi clinico-diagnostici personalizzati e un continuo scambio tra operatori e caregiver.
In tal modo il Servizio TOBIA intende garantire alle persone con grave disabilità intellettiva l’accesso agli stessi standard di cura delle persone senza disabilità, nonché ridurre i tempi (e il trauma) dell’ospedalizzazione, dei numeri di accesso in pronto soccorso, dei tempi di attesa delle prestazioni. Oltre che promuovere la cultura dell’accoglienza delle persone con disabilità.
Alcuni numeri rendono bene l’idea dell’importanza del Servizio: dal 2019 a marzo 2024 sono stati presi in carico oltre 1071 pazienti per un totale di circa 3900 prestazioni eseguite. Durante la pandemia il Servizio Tobia ha garantito tamponi per 600 persone e ha effettuato vaccinazioni anti COVID-19, con tempi e modi “personalizzati”, a 250 persone con DSA e disabilità intellettiva grave, insieme ai loro caregiver.
Il Servizio TOBIA si colloca all'interno della Rete D.A.M.A. (Disabled Advanced Medical Assistance), nata all'Ospedale San Paolo di Milano nel 2002, ed oggi in quasi 20 città italiane.
Per info: progettotobia@scamilloforlanini.rm.it
Qui gli altri ospedali del Lazio in cui è attivo il Servizio TOBIA.