Un nuovo passo per la salute infantile prende forma con il progetto "Ambiente e primi 1000 giorni. Conoscere per agire" (Valutazione dell’esposoma nei primi 1000 giorni in coorti di nati in aree ad elevata antropizzazione e attuazione di interventi per la riduzione del rischio) che si propone, con un approccio rigoroso e multidisciplinare, di trasformare le evidenze scientifiche sui possibili effetti delle esposizioni ambientali precoci (quali ad esempio, fumo di sigaretta, presenza di inquinanti dentro e fuori dalle case, cambiamento climatico) in strumenti concreti per proteggere il benessere delle nuove generazioni e costruire ambienti più sani. L’iniziativa si distingue per la sua ampia attività di comunicazione attraverso il sito millegiorni.info che si pone come punto di riferimento per informare genitori, ricercatori e decisori politici.
La sezione ‘Tematiche’ del sito offre materiali di approfondimento e strumenti pratici, supportando la traduzione della ricerca in azioni concrete di prevenzione.
In particolare, la sezione ‘Per i genitori’ fornisce informazioni dettagliate sugli effetti delle esposizioni ambientali precoci e suggerimenti per adottare comportamenti protettivi fin dal concepimento.
Il sito millegiorni.info, inoltre, mette a disposizione strumenti per decisori e operatori sanitari, contribuendo alla diffusione del documento di consenso ‘Inquinamento atmosferico e salute’, realizzato dalle società scientifiche pediatriche e dal gruppo di lavoro ‘Ambiente e primi 1000 giorni’.
"Ambiente e primi 1000 giorni. Conoscere per agire" è un progetto coordinato dall’I.R.C.C.S. materno infantile Burlo Garofolo e vede la Regione Friuli-Venezia Giulia come capofila, si concluderà alla fine del 2026 ed è realizzato con il supporto tecnico e finanziario del Ministero della salute – PNC. Il progetto approfondisce il legame tra esposizioni ambientali nei primi 1000 giorni e la salute infantile. Un’attenzione particolare è dedicata agli inquinanti indoor e outdoor, nonché ai fattori legati ai cambiamenti climatici e alla nutrizione sostenibile. Lo studio si concentra sul monitoraggio dell’esposizione ambientale di donne in gravidanza, feti e bambini appartenenti a coorti di nascita italiane, in contesti altamente antropizzati.
L’Istituto superiore di sanità contribuisce attraverso lo studio delle modificazioni epigenetiche nel DNA dei bambini delle coorti Mubicos e Piccolipiù.