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Giornata donazione organi: 60% di "sì" registrati nei Comuni ma ancora tanti i 'no' e i perplessi. Al via la campagna social del CNT

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Nel primo trimestre 2025, su circa 950mila dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate al momento del rinnovo della carta d'identità elettronica (CIE), 570mila persone hanno dato il proprio consenso al prelievo degli organi dopo la morte (60,3%) mentre in 380mila hanno scelto di opporsi (39,7%) e 680mila (41,6% di quanti hanno rinnovato il documento nei primi 90 giorni dell'anno) si sono astenuti. È quanto viene fuori il report del Centro nazionale trapianti (CNT) diffuso in vista della Giornata nazionale della donazione, che si celebra venerdì 11 aprile.  

Complessivamente in questo momento nel Sistema informativo trapianti sono depositati 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di consensi e 6,8 milioni di opposizioni. Dal 1° gennaio al 31 marzo di quest’anno i "no" alla donazione sono saliti del +3,4% rispetto al 2024 mentre le astensioni sono diminuite dello 0,6%.

I più propensi davanti all'ipotesi di donare gli organi dopo la morte sono i 40-50enni, tra i quali si registra quest’anno il 68,6% di consensi e il 31,4% di opposizioni. I più dubbiosi sono soprattutto gli over 60 (48,4% di "no", erano il 45,5% nel 2024), ma anche i 18-30enni, tra i quali le opposizioni sono passate dal 33,6% del 2024 al 37,9% del primo trimestre 2025.

Tra le città con oltre 100mila abitanti, Trento conferma ancora una volta il primato (73,6% sì, 22,4% no, astenuti 32,4%) davanti a Sassari e Verona. Guardando alle Regioni e Province autonome, è sempre Trento a guidare la classifica davanti alla Valle d'Aosta e alla Sardegna. 

La campagna social e l’indagine demoscopica

In occasione della Giornata nazionale il CNT ha lanciato una campagna social intitolata 'Ha detto sì', per invitare a riflettere su un altro “Sì”, oltre a quelli che si dicono nella vita (un matrimonio, un nuovo lavoro, un viaggio, un invito a ballare). (un matrimonio, un nuovo lavoro, un viaggio, un invito a ballare). Un “Sì” capace di salvare la vita a chi aspetta un trapianto.

Tra le iniziative in campo, anche un’ampia indagine demoscopica che si realizzerà nel corso dell’anno per capire le ragioni dell’astensionismo. Ovvero dei perplessi, persone alle quali probabilmente non è arrivato correttamente il messaggio sul valore del dono.  

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Leggi il comunicato stampa integrale 

I trapianti e le malattie rare

Molte malattie rare possono richiedere periodiche trasfusioni di plasmaderivati, come pure trapianti d’organo, anche se trovare donatori compatibili – come si legge nell’articolo  “Diventa anche tu “figo”, inizia a donare”, pubblicato nel 2023 sulla Rivista Italiana delle Malattie Rare - può essere ancora più complesso poiché le malattie rare possono influire sulla compatibilità e sul processo del trapianto. D’altro canto, il malato raro spesso non è consapevole di poter essere lui stesso un potenziale donatore.  La maggior parte delle malattie rare non sono d’ostacolo alla donazione di sangue così come a quella d’organo, dopo attenta valutazione dal punto di vista medico ed etico.

Leggi anche “Trapianto di organi e malattie rare” 

 

  • Data di pubblicazione 11 aprile 2025
  • Ultimo aggiornamento 11 aprile 2025