Il tema 2024 della Giornata Internazionale per i Diritti delle Persone con Disabilità è: “Amplifying the leadership of persons with disabilities for an inclusive and sustainable future”. Un invito che mira a sottolineare l'importanza della leadership anche delle persone con disabilità per garantire pace e sviluppo sostenibili e inclusivi.
Le stesse Nazioni Unite nel lanciare la strategia per l'inclusione della disabilità nel giugno 2019, hanno cominciato per prime ad innalzare gli standard in materia di inclusione in tutti i settori. E nel 2024, l’ultimo rapporto fa il punto sui progressi compiuti e sulle sfide che ancora si presentano nel sistema delle Nazioni Unite.
L’OMS ha stimato che nel mondo 1,3 miliardi di persone – ovvero il 16% della popolazione mondiale, in pratica 1 persona su 6 - hanno una disabilità significativa. Queste persone corrono un rischio doppio di sviluppare patologie quali depressione, asma, diabete, ictus, obesità o cattiva salute orale. Alcune muoiono fino a 20 anni prima delle persone senza disabilità.
Nell’Unione Europa, EUROSTAT ha stimato, nel 2022, che il 27% della popolazione sopra i 16 anni (101 milioni, 1 persona su 4) convive con una disabilità, e ha una probabilità quattro volte maggiore di vedere le proprie esigenze sanitarie insoddisfatte e un tasso di abbandono scolastico doppio rispetto alle persone senza disabilità.
In Italia, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha contato quasi 13 milioni di persone con disabilità, di cui oltre tre milioni in condizione di grave disabilità. E ancora, dai dati di PASSI d’Argento 2022-2023 emerge che la condizione di disabilità coinvolge 14 persone su 100. La disabilità cresce con l’età, in particolar modo dopo gli 85 anni interessa quattro anziani su 10 (41%); è mediamente più frequente fra le donne (17% vs 10% uomini), fra le persone socio-economicamente svantaggiate per difficoltà economiche (29% fra chi ha molte difficoltà economiche vs 8% tra chi non ne riferisce) o per bassa istruzione (25% vs 7% fra chi ha un livello di istruzione alto). La quasi totalità delle persone con disabilità (99%) riceve aiuto, ma questo carico di cura e di assistenza è per lo più sostenuto dalle famiglie, molto meno dal servizio pubblico di ASL e Comuni.
Molte le iniziative in programma per la Giornata del 3 dicembre. Tra queste, il Ministro Alessandra Locatelli riunisce l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con Disabilità (OND) nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Largo Chigi 19, Roma) per ascoltare riflessioni e testimonianze da parte dei partecipanti, a partire dai presidenti di FISH e FAND, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano. Partecipa anche Don Francesco Scalzotto per presentare il programma del Giubileo della Chiesa Cattolica dedicato alla disabilità che si svolgerà ad aprile 2025.
Anche il Ministero della Cultura aderisce alla Giornata e, per tutto il mese di dicembre, sostiene – attraverso, ad esempio, percorsi tattili e descrizioni in LIS - il superamento delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali nei siti culturali.
UILDM, la realtà virtuale per il benessere delle persone con malattie neuromuscolari
In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) promuove una serie di video testimonianze che raccontano l’impatto della realtà virtuale sulla qualità della vita delle persone con una malattia neuromuscolare, nell’ambito del progetto “Vivo il presente e affronto il futuro”. Nei video è possibile ascoltare le voci di specialisti della Commissione medico scientifica UILDM che raccontano l’atrofia muscolare spinale (SMA) e la distrofia muscolare di Duchenne da un punto di vista medico – informativo, e le testimonianze di due famiglie che offrono uno spaccato della quotidianità di queste patologie.
Il progetto, realizzato dalla Sezione UILDM di Sassari con il finanziamento di Fondazione Roche, è rivolto a persone con distrofia muscolare di Duchenne e SMA. In entrambi i casi, grazie all’utilizzo di visori di realtà virtuale e all’esperienza di uno psicologo, la persona è stata accompagnata in esperienze multisensoriali che hanno permesso di vivere storie di trasformazione e gestione delle emozioni.
L’applicazione di metodi innovativi di psicologia aumentata (Augmented Psychology) e benessere aumentato (Augmented Wellbeing) consente di superare barriere fisiche, sociali e psicologiche, creando ambienti immersivi che promuovono il benessere mentale e migliorano la qualità della vita. Per molte persone con disabilità, infatti, le limitazioni fisiche o ambientali rendono difficile vivere esperienze come viaggiare, praticare sport o esplorare ambienti naturali. La realtà virtuale consente di simulare queste attività in un contesto sicuro e controllato, regalando emozioni positive e un senso di libertà che può migliorare il benessere psicologico.
Guarda i video qui: https://www.youtube.com/playlist?list=PLpMoKJSUifyC8eL7FVvSBjphCvI6r-WZk