“Capire, anche dove sembra impossibile, se una persona con gravissima disabilità psico-fisica ci sta dicendo sì o no cambia la vita di quella persona”. È nelle parole dei responsabili del progetto sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), realizzato dalla Comunità di Capodarco di Fermo con l’Università di Macerata (UniMC), la finalità del progetto stesso: migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità complesse, fornendo a loro gli strumenti per comunicare efficacemente e sentirsi parte attiva della comunità.
In pratica, nella sede di Casa Mauro, casa di accoglienza per giovani con disabilità psico-fisiche gravi e gravissime all’interno della Comunità Sant’Andrea (a Capodarco di Fermo, Marche), gli ambienti saranno resi accessibili dal punto di vista comunicativo con la predisposizione di sistemi di CAA, attraverso dispositivi a bassa e alta tecnologia, codici comunicativi, quali targhe, oggetti, ecc. allestiti nei diversi spazi, arredi specifici e dispositivi sensoriali. Da una parte, dunque, la strumentazione e le strategie, dall’altra non poteva mancare la formazione di operatori, genitori e caregiver ai principi delle CAA, proprio per essere tutti allineati nelle risposte ai bisogni comunicativi delle persone con disabilità.