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World Cancer Day, un quarto dei decessi in Italia associato alla “tossicità finanziaria”

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In Italia circa un quarto delle morti per cancro è riconducibile a bassi livelli di istruzione. Infatti, quasi 30mila decessi oncologici nel 2019 nel nostro Paese, nella popolazione fra 30 e 84 anni, sono correlabili alla scarsa scolarità, come evidenziato in uno studio pubblicato sul ‘Journal of Public Health’, e presentato oggi nel corso del Convegno nazionale “Close the Care Gap”. Convegno promosso dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e dalla Fondazione AIOM, alla vigilia della Giornata Mondiale contro il Cancro (World Cancer Day - 4 febbraio), con l’intento di sensibilizzare sulle differenze nell’accesso alle cure.

Come si legge nel comunicato stampa dell’AIOM, tra i determinanti socioeconomici in grado di influire sulla mortalità da cancro rientra il livello del ciclo di studi, che spesso condiziona anche la successiva capacità di reddito. Una diagnosi di cancro, inoltre, può causare ulteriori difficoltà economiche nei pazienti, a causa del possibile ricorso alla sanità privata, delle spese per farmaci supplementari o integratori, per trattamenti aggiuntivi, quali la fisioterapia, e poi per la logistica degli spostamenti tra la casa e il luogo dove si ricevono le cure (nel 2022, quasi 28mila pazienti oncologici hanno cambiato Regione per curarsi, in particolare per un intervento chirurgico). È stato calcolato che in chi vede la sua condizione economica peggiorare aumenta del 20% il rischio di morte nei mesi e anni successivi alla diagnosi. È la cosiddetta tossicità finanziaria, che colpisce il 26% delle persone con neoplasia.

 Leggi il comunicato stampa dell’AIOM 


World Cancer Day: 200 i tumori rari e poco meno di un milione le persone che ne sono colpite

Un tumore si definisce raro se colpisce meno di 6 persone su 100.000 l’anno. Questa definizione – come si legge sul sito dell’AIRC - è il risultato di un ampio consenso tra esperti, raggiunto nell’ambito del progetto RARECARE e della JARC, la Joint action europea dedicata ai tumori rari.

 

I tumori rari si possono dividere in tre gruppi principali: tutti i tumori pediatrici e, per gli adulti, i tumori ematologici e quelli solidi rari (quest’ultimi costituiscono la maggioranza). In Italia, secondo i dati della monografia dell’Associazione Nazionale dei Registri Tumori (AIRTUM), i tumori rari rappresentano circa il 20-25% di tutti i nuovi tumori diagnosticati annualmente, ovvero circa 90.000 nuove diagnosi ogni anno e fino a 900.000 persone che convivono con un tumore di questo tipo.

 

Il numero totale delle persone colpite da tumori rari è molto elevato nel suo insieme, dal momento che esistono circa 200 tipi diversi di tumori rari, anche se naturalmente i numeri dei singoli tumori rari sono più piccoli (per esempio, 13.000 nuovi casi di tumori della testa e del collo, 4.000 nuovi casi di tumori rari toracici e 4.000 nuovi casi di sarcomi dei tessuti molli per anno).

 

In Italia esiste la Rete Nazionale Tumori Rari, una collaborazione tra centri oncologici volta a migliorare l’assistenza ai pazienti.

 

 

EUROCARE-6: cresce il numero di persone che vivono con un tumore, anche per effetto dell’invecchiamento

Si stima che all’inizio del 2020 in Europa il 5% della popolazione aveva affrontato nel corso della vita una diagnosi di tumore, per un totale complessivo di 23.7 milioni di persone. Lo afferma uno studio di un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’ISS e dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che ha stimato la prevalenza al 2020 analizzando i dati dei registri tumori di 29 paesi europei partecipanti al programma di ricerca EUROCARE-6. I risultati dello studio sono stati pubblicati dalla rivista Lancet Oncology e sono accessibili on-line sul sito dello European Cancer Information System (ECIS) della Commissione Europea.

 

Leggi il primo piano dell’ISS

  • Data di pubblicazione 2 febbraio 2024
  • Ultimo aggiornamento 2 febbraio 2024