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Per me questo non è un gioco

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Presentato in questi giorni sui social “Per me questo non è un gioco”, lo spot realizzato da quattro studenti dello Ied di Milano dedicato ai figli di persone con Sclerosi Laterale Amiotrofica. Al centro dell’attenzione una ragazzina, Anna, sta preparando la pasta chiacchiera, pone domande cui risponde una voce. Una scena normale in una cucina, poi l’immagine si allarga e di spalle si vede la sagoma del padre e il piccolo schermo di un computer… Anna si volta, racconta al suo papà che da grande sogna di diventare una chef e aprire un ristorante. Tutta questa sequenza è parte del nuovo video manifesto di Aisla - l’associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica intitolato , che ha promosso questo video manifesto. È come una fotografia della vita quotidiana dei figli di un genitore affetto da Sla, bambini che sono cresciuti un po’ più in fretta, confrontandosi con la malattia, ma che non devono rinunciare a inseguire i loro sogni.

Ogni bambino ha il diritto di sognare, anche quando convive con un genitore con una malattia ingombrante, per questo dal 2018 Aisla, attraverso gli psicologi del GipSla (Gruppo psicologi Sla) in collaborazione con la facoltà di Psicologia dell’Università di Padova, sostiene il Progetto “Baobab”. Il primo studio al mondo, possibile grazie all’alleanza tra Aisla e Fondazione Mediolanum Onlus, focalizzato sui bambini e i preadolescenti con un genitore colpito dalla Sla, finalizzato a comprendere a fondo in che modo la presenza della malattia possa incidere psicologicamente sulla crescita e lo sviluppo dei ragazzi e a individuare soluzioni per aiutare le famiglie a seguire i figli nel modo migliore in una situazione di così grande difficoltà.

Il video, disponibile qui, è stato  premiato lo scorso novembre al XIX Spot School Award, concorso organizzato dall’Associazione Creativisinasce.

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  • Data di pubblicazione 18 marzo 2021
  • Ultimo aggiornamento 18 marzo 2021