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Pubertà precoce: casi raddoppiati durante il lockdown del 2020

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Da uno studio degli specialisti di Endocrinologia dell'ospedale pediatrico, pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics, è emerco che durante il lockdown del 2020 sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2019, i casi di pubertà anticipata o precoce registrati nell'ospedale. Nel periodo marzo-settembre 2019 i pazienti che presentavano un anticipo puberale o una pubertà precoce sono stati 93 (87 femmine e 6 maschi); nello stesso periodo del 2020 sono stati rilevati, invece, 224 pazienti (215 femmine e 9 maschi)

La ricerca, avviata in collaborazione con i Centri di Endocrinologia pediatrica  Genova, Cagliari e Napoli, è ora alla sua seconda fase che ha l’obiettivo di accertare le cause di questo fenomeno. L’ipotesi dei ricercatori è che alla base del fenomeno ci sia stata una combinazione di fattori coincidenti durante il lockdown, quali le modifiche dello stile di vita (scarsa attività fisica), modifiche dell'alimentazione e l'uso prolungato di Pc e tablet.

La pubertà precoce consiste nella maturazione sessuale che inizia prima degli 8 anni nelle bambine e prima dei 9 anni nei maschi. Rientra nell’ambito delle malattie rare, con un’incidenza di 0,1-0,6% della popolazione (in Italia da 1 a 6 nati ogni 1000). Il corpo del bambino inizia a trasformarsi in adulto troppo presto, con un’accelerazione dello sviluppo dei caratteri sessuali e una rapida chiusura delle cartilagini di accrescimento osseo: per effetto di questo processo, i bambini crescono velocemente in altezza, ma poi il picco si esaurisce e da adulti hanno una statura inferiore alla media. Se la diagnosi interviene precocemente, prima degli 8 anni, è possibile usare dei farmaci per rallentare la pubertà.

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  • Data di pubblicazione 9 marzo 2021
  • Ultimo aggiornamento 9 marzo 2021