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Alla Sapienza il primo corso di laurea in LIS e LISt, per una società realmente inclusiva

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di Daniela De Vecchis

Manca poco all’avvio del primo corso di laurea in Lingua dei Segni per non udenti (LIS) e in Lingua dei Segni tattile (LISt) per sordociechi, promosso da Sapienza Università di Roma. Il corso, il primo del genere da parte di un ateneo pubblico italiano, si sviluppa nell’arco di tre anni all’interno del Dipartimento di Lettere e culture moderne. Abbiamo approfondito l’argomento con la rettrice dell’Università Antonella Polimeni.

Prof.ssa Polimeni come nasce quest'iniziativa all'insegna dell'inclusività?

“L’istituzione di un corso di studio volto a formare interpreti professionisti nella Lingua dei segni italiana e nella Lingua dei segni italiana tattile, per ora il primo e unico nel nostro Paese, nasce dalla volontà di rispondere a una finalità ad alto contenuto sociale e con un valore civile universale. Sapienza da un lato vuole rafforzare e confermare l’impegno per realizzare un ateneo sempre più inclusivo e accessibile, dall’altro intende contribuire allo sviluppo socioculturale del Paese, formando professioniste e professionisti di elevato profilo. Dal confronto con le persone sorde della nostra comunità e con le associazioni e le realtà che a vario titolo operano con esperienza consolidata da tempo su queste tematiche, e con le quali collaboreremo, è emersa la necessità di fornire un contributo formativo e scientifico di alta qualità: questo corso è il nostro modo di esserci”.

 Come è strutturato il corso e quali materie si studiano?

“Il corso di studio in Comunicazione e Interpretariato in Lingua dei segni italiana (LIS e LISt) è un innovativo percorso triennale a orientamento professionale che intende rispondere alle nuove esigenze formative emerse in seguito al riconoscimento della LIS/LISt e della professione di interprete LIS/LISt. Il percorso, oltre a fornire competenze linguistiche e metodologiche che consentono di trasmettere, attraverso canali comunicativi diversi, il messaggio linguistico dalla LIS all’italiano e viceversa, prevede insegnamenti finalizzati a fornire conoscenze di linguistica, semiotica, filosofia del linguaggio, legislazione sulla disabilità e riguardo agli aspetti psicologici, antropologici e alle specifiche necessità didattiche della comunità sorda, nonché competenze nelle teorie e tecniche della traduzione, anche con riferimento alle lingue orali europee. Accanto a queste conoscenze teoriche, in tutti e tre gli anni sarà garantito un percorso di apprendimento pratico della LIS, anche con riferimento alla Lingua dei Segni tattile; nel secondo e nel terzo anno sono previste attività di stage e tirocini per un totale di 48 crediti formativi universitari”.

Quali sbocchi lavorativi promette?

 “Le laureate e i laureati potranno inserirsi, fin dal percorso di formazione, all’interno del mondo del lavoro, esercitando la professione di interprete, traduttore, consulente per servizi linguistici e di comunicazione, accompagnatore turistico o guida turistica in LIS. Potranno praticare la loro attività in maniera autonoma o dipendente, nell’ambito dei rapporti internazionali presso aziende, istituzioni pubbliche, organizzazioni non governative ed enti nazionali e internazionali, pubblici e privati che operano in diversi ambiti (telecomunicazioni, beni culturali, sanità, giustizia, trasporti). Un profilo emergente è poi quello del traduttore in lingua dei segni italiana per video in LIS su materiali culturali, informativi e formativi. Dobbiamo considerare che la lingua dei segni non serve solo alle persone sorde, ma rappresenta uno strumento prezioso anche per coloro che hanno difficoltà di linguaggio o che sono affetti da particolari patologie”.

Molto più di un corso formativo...

“Lo dicevo in premessa, ci sentiamo in dovere, come comunità accademica e scientifica, ma anche come cittadini, di dare il nostro contributo attraverso strumenti efficaci e professionisti con una formazione completa e di qualità. Solo così si può contribuire a realizzare una società realmente inclusiva. È fondamentale che tutti abbiano pari opportunità in tutti gli ambiti della vita quotidiana. Confidiamo che questo nuovo corso possa essere da stimolo per tutto il sistema scolastico e universitario affinché il tema dell’accessibilità e dell’inclusione diventi prioritario nella formazione dei cittadini di domani”. 

 

  • Data di pubblicazione 15 settembre 2022
  • Ultimo aggiornamento 15 settembre 2022