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Sindrome di Mazzanti, scoperte mutazioni genetiche che possono aiutare la diagnosi e il trattamento di alcuni aspetti della malattia

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Sono state individuate nuove varianti patogenetiche del gene coinvolto nella sindrome di Mazzanti, una RASopatia (malattia dello sviluppo così chiamata per il coinvolgimento della via di segnalazione RAS-MAPK) caratterizzata da un quadro clinico che include dismorfismi facciali, cardiopatie congenite, anomalie cutanee e scheletriche, ritardo di crescita e deficit cognitivo. Il gene in questione, SHOC2, è stato al centro di uno studio, pubblicato sulla rivista Human Molecular Genetics, e condotto da un team multicentrico coordinato dal Dott. Marco Tartaglia, dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, a cui ha partecipato anche il Centro Nazionale Malattie Rare dell’ISS.

“In passato, il team diretto dal Dott. Tartaglia ha identificato una mutazione ricorrente nel gene SHOC2 che è risultata essere alla base della sindrome di Mazzanti - ha spiegato la Dott.ssa Marialetizia Motta, prima autrice dello studio. Nella ricerca attuale il sequenziamento genomico ha permesso di individuare nuove varianti patogenetiche in SHOC2 che colpiscono domini differenti della proteina. Abbiamo dimostrato che queste mutazioni non comportano una differente localizzazione intracellulare della proteina ma ne promuovono la capacità di attivare, in modo alterato, la via di segnalazione intracellulare RAS-MAPK coinvolta nella patologia”.

In altre parole, questi risultati consentono di ampliare lo spettro mutazionale del gene implicato nella sindrome di Mazzanti e forniscono l’evidenza di un diverso meccanismo patogenetico mediante il quale le mutazioni in SHOC2 influiscono sulla funzione della proteina.

“Da un punto di vista clinico – conclude l’esperta – il nostro studio fornisce nuove informazioni per una migliore diagnosi e presa in carico dei pazienti e una più efficace consulenza genetica per le famiglie. Inoltre, i risultati saranno alla base dello sviluppo di strategie terapeutiche innovative potenzialmente disponibili volte al trattamento degli aspetti evolutivi della sindrome di Mazzanti e al miglioramento della qualità di vita dei pazienti”.

  • Data di pubblicazione 1 giugno 2022
  • Ultimo aggiornamento 1 giugno 2022